Nicola Sansone La fotografia come libertà al museo di Roma in Trastevere

ROMA (ITALPRESS) – Per Nicola Sansone la fotografia non è stata una decisione professionale o l’identificazione di un mestiere da fare solo per necessità economica. E’ stata una scelta di vita, una necessità esistenziale alla ricerca di una propria identità. Al fotografo napoletano, esponente di quella “schiera romana” di reporter che a partire dagli anni ’50 ha segnato una stagione di grande fermento culturale nell’ambito del fotogiornalismo italiano, il Museo di Roma in Trastevere dedica la retrospettiva Nicola Sansone – La fotografia come libertà, ospitata nelle sale del Pianoforte dal 19 febbraio al 6 maggio 2025. La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e organizzata da Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana di Brescia, è curata da Renato Corsini e Margherita Magnino. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Il percorso espositivo si compone di fotografie realizzate dagli anni ’50 fino alla fine degli anni ’60, in America, in Giappone e naturalmente in Italia per un totale di circa sessanta immagini in bianco e nero con stampa ai sali d’argento su carta baritata. Il titolo della mostra, “Nicola Sansone. La fotografia come libertà” restituisce proprio il senso della libertà, la molla che ha fatto scattare in Nicola Sansone la passione per la fotografia: la libertà del viaggio, la libertà di rispondere alla sola committenza per lui possibile, quella della sua onestà intellettuale e della sua voglia di essere testimone di eventi. I giornali, i responsabili delle immagini, i capo redazione e le censure della stampa vengono dopo, operano a posteriori e si assumono, al massimo, la responsabilità, storica, di avere o non avere fatto le scelte giuste. Negli anni 50 e 60, Nicola Sansone e gli altri della “banda” della colonna romana della fotografia, contraltare di quella milanese con il covo nel celebrato Bar Jamaica, sono l’espressione di un modo di interpretare il giornalismo che, come recita Uliano Lucas, “getta il proprio sguardo oltre i consueti modi di utilizzare la fotografia della stampa italiana del tempo e scopre il linguaggio delle immagini come strumento di denuncia e di libertà, di rottura e di indipendenza”.(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Zetema

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