Una decisione sul ritorno in campo della Nba non verrà presa a breve, nè entro fine mese, nè ai primi di giugno. È quanto emerso dal confronto fra il commissioner Adam Silver e la Nbpa, il sindacato dei giocatori. Una videoconferenza di un’ora durante la quale si è parlato della possibilità di giocare il resto della stagione in una-due città al massimo – Orlando e Las Vegas le ipotesi più accreditate. “Non ha senso aumentare i rischi facendovi volare di città in città se non ci sono tifosi sugli spalti – parole di Silver secondo quanto riportato dalla ‘Espn’ – Pensiamo sia più sicuro, almeno all’inizio, giocare in una-due location”. In questo modo, concentrando tutte le squadre nella stessa area, il rischio di contagio verrebbe contenuto. L’obiettivo, in caso di ripresa, è mantenere il format dei play-off al meglio delle sette gare ma non sono escluse altre soluzioni per accorciare la stagione mentre l’inizio della prossima potrebbe slittare fino a dicembre, a prescindere dal futuro di quella attuale. C’è poi la questione dei test: si stima che ne servano 15 mila per portare a termine la stagione. La Nba, intanto, avrebbe autorizzato le franchigie a sottoporre giocatori e staff, anche se asintomatici, a controlli prima della ripresa degli allenamenti individuali.
(ITALPRESS).
Nba, la decisione sulla ripresa non prima di giugno
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