“Non possiamo tirarci indietro dal tentativo di vincere questa partita: vogliamo i tre punti e far vedere un buon gioco, cosa non abbiamo fatta a Skopje”. Spalletti ci riprova con l’Ucraina, dopo la falsa partenza in Macedonia. Solo che stavolta è una partita da “dentro o fuori” perchè anche se l’avverario è 24mo nel ranking europeo (l’Italia quarta), ha tre punti più degli azzurri in classifica e ha appena messo in difficoltà l’Inghilterra. Se i nostri non vincessero a San Siro, difficilmente potrebbero qualificarsi per l’Europeo. Lo stadio milanese (47.000 biglietti venduti) passerà in pochi giorni dal dramma azzurro al festoso derby, in cui le squadre milanesi, zeppe di stranieri come tante altre, si giocheranno un pezzo di scudetto. E per il nostro calcio sarebbe un tracollo, dopo aver “saltato” due Mondiali, se dovesse far cilecca. Milano, dopo aver portato a lungo fortuna all’Italia, è stato teatro dell’eliminazione per i Mondiali ad opera della Svezia ai tempi di Ventura. Di Lorenzo ha detto che “bisognerà sfruttare il fattore campo”, ma occorrerà soprattutto che la squadra si dimostri all’altezza. Il nuovo ct ha chiamato Orsolini e ha rinunciato a Mancini (infortunato) e Politano, dopo aver perso Chiesa e Pellegrini. Insomma, la Nazionale è in piena emergenza e il cammino di Spalletti rischia di farsi difficile. Contro la Macedonia si è visto che ci sono difficoltà nel gioco e nell’andare a segno, annoso problema che aveva costretto già Roberto Mancini a pescare Retegui in Argentina. Immobile ha segnato a Skopje e sembra la ciambella di salvataggio cui aggrapparsi, al momento. Bisognerà inoltre rafforzare la fase difensiva e il centrocampo, per evitare di prestare il fianco all’avversario, come è successo in Macedonia. “Donnarumma sarà titolare – ha chiarito il ct-, è talentoso da quando non era ancora maggiorenne, ma deve continuare così”. Anche Buffon si sta adoperando per aiutare Gigio. E lui di portieri se ne intende. La difesa dovrà essere ritoccata. Scalvini dovrebbe essere il sostituto di Mancini. In mezzo si parla di Locatelli al posto di Cristante, davanti Raspadori (Zaccagni si è allenato a parte). Insomma, Spalletti dovrà dimostrare un bel fegato e idee chiare per evitare il terzo flop azzurro dopo quello con la Svezia (Ventura) e la Macedonia a Palermo (Mancini). L’attuale ct non è stato fortunato, sia perchè a settembre i nostri ancora non sono rodati, sia perchè ci si aspetta da lui dei miracoli, come sotto il Vesuvio, anche se a Napoli aveva altre forze a disposizione. “Ho parlato del campo pessimo di Skopje perchè non ci ha aiutato nel gioco che volevamo fare”. Il suo contagioso ottimismo si è un pò affievolito, dopo la Macedonia, ma il ct sa nasconderlo bene. Il nostro passato sarà stato glorioso, ma il presente è spinoso. Il ct ha detto che nelle scelte sarà “ferocissimo”, forse è una sua reazione a chi gli aveva assegnato il ruolo di buonista. I giocatori sono questi, il momento è questo: occorre reagire. Facile a dirsi. Le motivazioni azzurre sono fortissime, ma lo sono altrettanto quelle ucraine, visto che la Nazione è in guerra e anche un buon risultato di calcio fa morale. Da quando sono cominciate le ostilità con la Russia, anche il calcio ucraino è migliorato. Parecchi i giocatori in evidenza, a partire da Mudryk, per continuare con Yaremchuk, Zinchenko ecc. La squadra di Zabanyi ha affrontato gli inglesi senza timori reverenziali e farà altrettanto a San Siro. Contro l’Ucraina siamo imbattuti: nove partite, sei vinte e tre pareggiate, gol subiti 3, gol segnati 15. Ma conta il momento e questo è difficile. Siamo alla svolta: dentro o fuori. Sembra uno slogan, ma è la dura realtà.
NAZIONALE, SPALLETTI CI RIPROVA CONTRO L’UCRAINA
Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]