Fiducia, determinazione e crudelta’. Sono i tre ingredienti che, assieme ad un cuore grande cosi’, portano in dote a Mara Navarria l’oro nella spada individuale ai Mondiali di Wuxi. E’ la fresca 33enne friulana dell’Esercito a regalare all’Italscherma la prima medaglia, quella piu’ preziosa, sulle pedane cinesi, al termine di una gara che, per dirla con il ct Sandro Cuomo, e’ da archiviare come perfetta. La certezza del podio era giunta al termine dell’assalto dei quarti di finale vinto per 15-9 contro la campionessa europea 2018, l’estone Katrina Lehis, un’autentica lezione di scherma che faceva seguito all’esordio sicuro contro l’ungherese Anna Kun (15-9), al successo per 15-11 sulla francese Auriane Mallo e all’assalto vincente negli ottavi contro la statunitense Katharine Holmes (15-9). In finale, ecco un’altra big come la rumena Ana Maria Popescu, la stessa che aveva spento troppo presto le ambizioni di Rossella Fiamingo. Un match in discussione solo all’inizio, poi la classe della campionessa di Carlino, che utilizza l’apnea per allenarsi al meglio, viene fuori alla grande. “Il lavoro paga, portero’ questa medaglia a casa e spero di riutilizzarla per l’ottavo anniversario di matrimonio, che sara’ tra una settimana. Oggi mi sono sentita davvero bene – il commento della Navarria, che a Wuxi ha anche messo in bacheca la Coppa del Mondo – Sono arrivata qui da numero uno e ho finito da numero uno. Questo mi ha pesato un po’, pero’ mi sono sentita una persona normale, a posto con me stessa, e questo mi ha aiutato match per match”.
Si attendeva il tifone Anbi, ma su Wuxi si e’ abbattuto l’uragano Navarria: “Credo nella natura, sono nata nella natura: il tempo era incazzato, e questo era un rimando, visto che qui i palazzetti sono chiusi e affollati e manca l’aria. La natura e’ un fattore importante”. L’oro conquistato in Cina, rimarca, “e’ frutto di un lavoro costruito e non apparitene solo a me, ma anche a Roberto Cirillo, che e’ il mio maestro, a mio marito, a mio figlio (il piccolo Samuele, ndr) e a tutta la mia famiglia, che c’e’ sempre in fondo alla pedana”. A 33 anni appena compiuti l’udinese si e’ finalmente consacrata: “Sono friulana, testarda, ma anche fantasiosa, come dimostra la mia scherma, per via del mio sangue siciliano. In piu’, ho accanto il gruppo sportivo dell’Esercito, che mi sostiene, e la federazione, che e’ un grande famiglia. Sandro (il ct, Cuomo, ndr) poi ci ha messo sempre a disposizione quello di cui avevamo bisogno. Non ho mollato, ho cambiato la mia vita per continuare a fare questo sport e sono felice di essere arrivata a questo traguardo. Devo realizzare, ancora non me ne rendo conto, volevo vincere ogni match e anche l’ultimo, quando i secondi non passavano mai: il regalo di compleanno me lo sono fatta da sola – conclude Navarria – con questo oro si sta davvero bene”. Stoppate prima le altre tre italiane. Rossella Fiamingo, reduce dalle ‘forche caudine’ dei gironi, saluta al secondo turno. La 27enne catanese, argento ai Giochi di Rio de Janeiro e due volte iridata in carriera (Kazan e Mosca), dopo aver sconfitto all’esordio la spagnola Sara Fernandez Calleja per 15-6, cede alla rumena, e sua ‘bestia nera’, Ana Maria Popescu per 15-8. “E’ stato un match brutto, con lei avevo gia’ perso agli Europei e insieme avevamo tirato in ritiro ad Hong Kong. Purtroppo a volte le emozioni ti fregano… – spiega la siciliana dei Carabinieri ancora con gli occhi lucidi – Sono stata piu’ a pensare a come non prenderle che a fare la mia scherma. Sapevo che con lei sarebbe stato un assalto complicato, in cui bisognava avere tanta sicurezza. Lei ne ha avuta tanta, io molto poca: le mie carte migliori, lucidita’ e determinazione, non le ho giocate”. “E’ una stagione in cui mi sento bene, meglio dell’anno scorso, ma non arrivano i risultati – prosegue l’etnea, fidanzata con il nuotatore Luca Dotto – Fa parte del gioco, pero’ non perdo le speranze: non mi piace mollare e continuero’ a sbattere la testa finche’ non arrivera’ il momento giusto. Bisogna sbloccare qualcosa: ci sono momenti in cui riesci a rendertene conto e sistemare la situazione – conclude Fiamingo – altre in cui ha la meglio l’emotivita’”. Fuori al secondo turno anche Giulia Rizzi che, vittoriosa per 15-11 nel derby con Alberta Santuccio, non riesce a superare la francese Laurence Epee, vincente per 15-14. Va ancora peggio agli sciabolatori azzurri: in tre arrivano sino agli ottavi per poi riporre nel cassetto i proprio sogni. Luigi Samele si e’ arrende per 15-5 al numero 1 del ranking, il coreano Gu Bongil, mentre Luca Curatoli esce per mano dell’altro coreano Kim Junghwan (15-10) e Enrico Berre’ non la spunta con l’ungherese e campione in carica Andras Szatmari (15-13), mandato poi a casa per 15-9 dal russo Kamil Ibragimov (l’oro, invece, se lo mette in tasca il coreano Kim Junghwan). In precedenza, Samele aveva prima regolato lo schermitore di Hong Kong Tin Low (15-14) e poi il tedesco Richard Huebers (15-11), Curatoli si era imposto sul britannico Jonathan Webb (15-8) e sul francese Maxence Lambert (15-9) e Berre’ aveva messo al tappeto il georgiano Beka Bazadze (15-8) e il russo Dmitry Danilenko (15-12). Proprio Lambert si era preso la briga di togliere dal torneo, al debutto, il campione olimpico di Atene2004, Aldo Montano, costretto alla resa con il punteggio di 15-13. “Sono dispiaciuto e rammaricato – commenta il quasi 40enne livornese, oro olimpico ad Atene2004, oro iridato nel 2011 a Catania – Nel finale ho tentato la rimonta, ma quando esci subito da un Mondiale non ci sono commenti da fare: c’e’ tanto dispiacere, mi ero preparato nel migliore dei modi per arrivare qui al meglio. Le premesse erano buone, non sono riuscito a mettere qualcosa in piu’ in pedana. C’e’ grande dispiacere e rammarico. La prova a squadra? Come sempre mi rimbocchero’ le maniche perche’ la squadra e’ forte e ha la possibilita’ di fare bene”. Per Montano questo 2018 non e’ stato fin qui indimenticabile: “E’ stata una stagione non brillante, speravo di avere qui quell’acuto che finora non c’e’ stato, ma non e’ avvenuto. Speriamo accada piu’ avanti”. Tornando sul match perso con Lambert, il campione toscano prova ad approfondire l’analisi: “Non e’ stato un blocco, senno’ avrei perso 15-4, ma sono mancate spensieratezza, liberta’ e spavalderia. Non e’ scattato quello che avrei sperato e che avevo nelle corde. Mi e’ mancato il quid, quella liberta’ che ti permette di mettere 2-3 punti in piu’. L’avversario non e’ tra i piu’ scemi, sa fare scherma e attacca bene, io non sto difendendo bene e in attacco ho commesso qualche errore che mi e’ costato, pero’ il problema non e’ stato tecnico ma emotivo. Non ho tirato fuori – termina Montano – tutto quello che avevo dentro”. Domani, per la quinta giornata dei Mondiali cinesi, si disputeranno le gare individuali di spada maschile e di fioretto femminile, che vedranno impegnati otto azzurri. Ad inaugurare la giornata sara’, alle 8.30 locali (le 2.30 in Italia) la gara di spada maschile, con protagonisti Paolo Pizzo, Andrea Santarelli, Marco Fichera ed Enrico Garozzo. Questi ultimi due, alle 8.50 (le 2.50 italiane), si sfideranno nel derby azzurro che decretera’ chi avanzera’ al secondo turno di giornata. Alle 9.50 (le 3.50 in Italia) sara’ invece la volta del fioretto femminile, con quattro azzurre in pedana: Alice Volpi, reduce dall’argento iridato dello scorso anno e dal bronzo europeo 2018, Arianna Errigo, vicecampionessa europea lo scorso mese di giugno a Novi Sad, Camilla Mancini e Chiara Cini, che ha staccato il pass per il primo turno del tabellone principale, grazie ai successi nella fase preliminare svoltasi venerdi 20.
(ITALPRESS).
NAVARRIA D’ORO, SCIABOLATORI A SECCO
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