L’accordo di collaborazione siglato oggi tra Infineon Technologies, leader mondiale nel settore dei semiconduttori, e il Politecnico di Milano avrà una durata di cinque anni e rappresenta un importante miglioramento di un rapporto già avviato nel 2015.
La firma del contratto porta alla nascita di un Centro comune di ricerca che fornirà investimenti in personale di ricerca e la creazione di un laboratorio all’avanguardia. Ciò consentirà al Politecnico di consolidare linee di ricerca sulla progettazione di circuiti a segnale misto e a radiofrequenza, affrontando le sfide della progettazione su scala nanometrica applicando processi tecnologici di nuova generazione. Entrambe le parti si concentreranno sullo sviluppo di know-how e di soluzioni innovative nella progettazione di circuiti analogici ad alte prestazioni, a segnale misto e circuiti integrati nella frequenza delle onde millimetriche, con l’intento di superare i limiti attuali. Questo a sua volta aiuterà Infineon a portare sul mercato innovazioni e nuovi prodotti. Le applicazioni spazieranno dalla mobilità alle comunicazioni, migliorando l’efficienza energetica, i costi e le prestazioni.
In particolare, il nuovo laboratorio di ricerca che sarà allestito al Politecnico avrà attrezzature avanzate per la caratterizzazione sperimentale di circuiti e sistemi innovativi sviluppati dagli studenti: avranno l’opportunità di lavorare direttamente su circuiti integrati complessi su scala nanometrica.
“Il Politecnico di Milano è impegnato a ottenere l’eccellenza nella Ricerca ed è pertanto orgoglioso di collaborare con un leader nel campo dei semiconduttori come Infineon Technologies. Questa partnership consentirà a entrambi di sviluppare linee di ricerca strategiche per rendere il futuro più semplice e “verde” – ha affermato Donatella Sciuto, Prorettore vicario del Politecnico di Milano.
“Questa collaborazione mette insieme il meglio di due mondi: l’esperienza e l’ampio know-how di sistema del settore e i ricercatori altamente qualificati e di talento del Politecnico di Milano. Siamo entusiasti di intensificare il nostro lavoro con un team motivato, rafforzando ulteriormente le nostre eccellenze nelle attività di ricerca e sviluppo in Italia”, ha dichiarato Stefan Berger, Direttore Generale DES Analog Mixed Signal, Infineon Technologies.
“Il gruppo Infineon tiene in alta considerazione il talento e le competenze in ambito tecnico italiane, tanto che negli ultimi anni sono stati fatti in Italia investimenti significativi in attività di Ricerca e sviluppo – ha affermato Alessandro Matera, Managing Director di Infineon Technologies Italia – la collaborazione con un’università eccellente come il Politecnico di Milano può essere considerata una pietra angolare di questa strategia”.
“I componenti elettronici miniaturizzati oggetto della partnership sono il “cuore e il cervello” degli strumenti che usiamo ogni giorno e giocheranno un ruolo decisivo nelle future innovazioni tecnologiche – ha aggiunto Andrea Lacaita, Ordinario di Elettronica al Politecnico di Milano – il laboratorio di ricerca congiunto darà l’opportunità di far crescere professionisti altamente specializzati che saranno richiesti dall’industria nel prossimo futuro”.
Gli ambiti d’applicazione degli studi congiunti sono numerosi e strategici. Ad esempio, la guida autonoma richiede circuiti integrati ad alte prestazioni per affrontare la crescente complessità nel rilevamento dell’ambiente che circonda il veicolo e l’elaborazione delle informazioni a bordo. Affinché un’auto possa guidare in completa autonomia in qualsiasi luogo o ambiente (il cosiddetto “Livello 5”), è necessario che sia equipaggiata con numerosi sensori basati su tecnologie radar, lidar e telecamere combinate con sistemi di elaborazione e comunicazione, sicuri da un punto di vista funzionale. Questa sarà una delle principali aree di ricerca del nuovo laboratorio. Un’altra area di interesse sarà il 5G, che sarà in grado di fornire Internet in tempo reale, un prerequisito per la guida autonoma o l’industria 4.0.
I chip progettati come parte di questa collaborazione saranno prodotti usando tecniche di produzione altamente sofisticate, su strati di silicio, e utilizzeranno dispositivi elementari di dimensioni nanometriche. Perché usare dispositivi così piccoli? Il costo dei componenti elettronici dipende dalle dimensioni. Più sono piccoli, meno costano e consentono anche la progettazione di dispositivi trasportabili e utilizzabili in modo migliore. La progettazione di questi sistemi è un processo altamente complesso pertanto viene gestita da singoli designer, componente per componente.