Roma (ITALPRESS) – “Nasce ‘il piccolo coro di caivanò è il progetto del MiC in collaborazione con Antoniano-Opere Francescane e la partecipazione del Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.
L’iniziativa seguita dal Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, è stata presentata al Ministero della Cultura dal Ministro Gennaro Sangiuliano e dal Ministro per la Famiglia Eugenia Maria Roccella insieme a Frate Giampaolo Cavalli, Direttore di Antoniano-Opere Francescane, Adriano Police, Presidente dell’Associazione Giovani della Speranza di Caivano presente anche in rappresentanza di Don Maurizio Patriciello, Parroco di Caivano, Fabio Ciciliano, Commissario straordinario di Governo per il risanamento e la riqualificazione del territorio di Caivano e Carlo Conti, Direttore artistico dello Zecchino d’Oro.
“Crediamo molto a questa iniziativa. Caivano è diventato un simbolo. Prima di questa attenzione, che si è creata, era considerata una periferia dimenticata. Vorremmo creare un modello a Caivano che diventasse un esempio su cui poi tutte le periferie d’Italia possano migliorare la loro condizione anche contro la criminalità organizzata. Oggi Caivano è simbolo di riscatto, di impegno concreto dello Stato e di speranza nelle cose normali. Perchè in fondo cerchiamo di portare le cose normali a Caivano. E’ soltanto questo il nostro obiettivo. Con l’iniziativa di oggi e tutto quello che stiamo facendo è evidente che cerchiamo di far capire da che parte stiamo e sembra chiaro quale”, ha spiegato Mazzi che ha aggiunto “Questa iniziativa è dedicata alla famiglie e ai più piccoli. Abbiamo deciso di farla chiedendo aiuto a una delle più belle istituzioni sociali che è il Piccolo Coro dell’Antoniano”.
Il Sottosegretario ha concluso “Finanziamo il progetto per due anni e lo porteremo avanti anche negli anni successivi e vorrei proporre di dedicare questo coro a Fortuna Loffredo. Se qualcuno fosse arrivato prima a Caivano e arrivasse prima in tutte le Caivano che ci sono in giro forse il destino di Fortuna sarebbe stato diverso”.
La Roccella ha raccontato “Quando ci è stata proposta l’iniziativa abbiamo pensato che fosse giusta per quel territorio e che poteva tornare a offrire a chi aveva avuto una infanzia violata, in un ambiente che non ha permesso ai bambini di crescere in maniera calda, un’opportunità da non perdere. E’ importante perchè abbiamo provato subito a ricostruire dentro Caivano delle occasioni per i bambini: per esempio di sport. Questa è la prospettiva che volevamo offrire con la ricostruzione del centro sportivo e la fruibilità del parco. Il coro ha insieme le qualità dello sport del saper stare in gruppo e l’elemento non competitivo del gioco e della felicità. Stare in un coro vuol dire saper stare ognuno nel proprio ruolo e al proprio posto, seguire chi dirige il coro ed esprimere le proprie potenzialità e la felicità che la musica dà. E’ qualcosa di estremamente formativo perchè insegna sia a rimanere bambini sia a crescere stando insieme”.
Il Ministro per la Famiglia ha continuato riguardo la collaborazione del Coro dell’Antoniano “La sua storia e quella dello Zecchino d’Oro riguardano tutti noi che siamo cresciuti con le loro canzoni che sono nate e sono state cucite sui bambini. Oggi questo è sempre più difficile. Quello che spesso offriamo è una imitazione degli adulti. Quella è un’idea di un’infanzia che non è arcaica ma rispettosa. Quindi questa iniziativa tocca varie corde: dà una formazione di squadra, ricuce una storia italiana dello Zecchino d’Oro e dell’Antoniano che è grande e che non va dispersa ma raccolta e potenziata e Carlo Conti è la persona giusta in questa chiave e dà all’infanzia rubata di Caivano occasioni e opportunità anche di gratificazione e non soltanto di gioco. Dà una prospettiva per il domani e di essere riconosciuti anche a livello nazionale. Non è quindi solo una periferia in cui si cala qualcosa dall’alto ma un luogo dove devono crescere occasioni per persone che hanno sicuramente le qualità per farsi avanti e avere un futuro migliore. Questa è un’iniziativa perfetta per Caivano”.
Il progetto prevede che il Piccolo Coro dell’Antoniano dia vita al Piccolo Coro di Caivano che verrà formato da 60 bambine e bambini a partire dall’età di 4 anni, che saranno coinvolti in una fase di preparazione e di formazione del gruppo di cantori. L’iniziativa sarà sostenuta dallo stesso Ministero della Cultura secondo un piano pluriennale.
L’obiettivo è quello di creare a Caivano la stessa atmosfera dell’Antoniano, trasferendone i valori e le motivazioni, rivolgendosi alle famiglie di Cavano, al valore sociale, educativo e culturale del canto come realtà che aggrega, favorisce lo spirito di squadra e genera armonia.
“Mi sto sforzando di promuovere un concetto chiaro: la cultura in tutte le sue articolazioni e forme migliora la qualità della vita delle persone. La qualità della vita è data da una sanità efficiente, da un contesto urbano non degradato, dall’istruzione che viene data, da un sistema dei trasporti, ma anche dalla cultura perchè può dare a ciascuno di noi occasione di riscatto e la possibilità di migliorare e diventare dei buoni cittadini. Conosco bene Caivano perchè ho documentato fatti anche atroci. Questi fatti sono scolpiti nella mia memoria ed ecco perchè faccio meno ZTL, serate cinematografiche e lustrini ma più periferie”, ha dichiarato Sangiuliano.
“Andrò a Caivano, a Scampia, ma andrò anche alla periferia di Palermo, in tutte le periferie italiane perchè è soprattutto lì che dobbiamo portare cultura. Questo è un gesto d’amore verso gli altri. Il coro evoca un concetto altamente comunitario ed educativo. In esso le voci sono diverse ma tutti quanti sono solidali ed è un momento di esaltazione della solidarietà”. Il Ministro della Cultura ha concluso con una frecciata “Questa è una risposta concreta e tangibile che diamo ai parolai da social media che si seggono ogni venerdì e fanno mere espressioni verbali ma poi non fanno nulla di concreto” ha concluso.
Nel corso della conferenza stampa si è esibito il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna.
– Foto: xl5/Italpress –
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