Capita di prendere lezioni di calcio. Ieri sera è successo al Napoli. Meglio ancora: una legnata. Quasi uno scoop. Di Giampaolo parlano bene, anche troppo, è una versione del Maestro Sarri. Così si è preso la soddisfazione di castigare il Maestro Ancelotti. Con un gioco nuovo che è la somma di due giochi vecchi: il tikitaka e il contropiede. Ha fregato anche me: guardavo infastidito quell'insistito valzerino, possesso palla frenetico di una Samp inedita, quasi sfottente, poi in un attimo la squadra s'è compattata ed è partito il contropiede mentre tutti gli avversari cincischiavano tentando d'impossessarsi del pallone. E ho visto Defrel cogliere e colpire di destro il pallone (lui sinistro) e metterlo in rete. Imparabile. Dieci minuti, non il solito gol bislacco preso dalla Lazio o dal Milan: un'azione proprio bella, ben costruita, il Napoli beffato come un sodalizio di novizi. Defrel: l'ho visto giocare a Cesena, sei/sette anni fa. Ne parlai bene in tivù – uniche segnalazioni che mi consento, o scritte – ma non ebbi grande ascolto. Rimuginavo questa storia, ho fatto in tempo a vedere un quasi-gol di Milik e Defrel ci ha rifatto, meglio di prima, un contropiede assassino: Napoli in barca, come mai da anni. E prime riflessioni. Quasi in automatico: la Juve non ha avversari, più che mai, anche se Ronaldo fa solo passerelle e vende magliette. Perché quell'Inter, niente di speciale anche a Bologna; perché quella Roma, peggio che peggio. (Visto a Marassi Walter Sabatini, l'uomo cui hanno impedito di perfezionare Roma e Inter); perchè quel Milan promette bene ma deve ritrovare l'Higuain napoletano per far sognare scudetto. Juve sola più di sempre perché questo Napoli è impazzito.
(ITALPRESS) – (SEGUE).