NADAL TRAVOLGE FEDERER, FINALE N.12 A PARIGI

Roger Federer crolla sotto i colpi dell’eterno rivale e Rafa Nadal vede all’orizzonte il 12esimo trionfo al Roland Garros, Novak Djokovic o Dominic Thiem permettendo che, per la pioggia concluderanno la loro sfida sabato a mezzogiorno. Il 39esimo confronto fra i due fuoriclasse che da oltre un decennio se le suonano di santa ragione in giro per il mondo si risolve per la 26^ volta a favore del mancino di Manacor: 6-3 6-4 6-2 la lezione inflitta a Re Roger in due ore e 25 minuti di gioco. Troppo ampio il divario fra i due sul rosso, terreno di caccia prediletto di Nadal e soprattutto a Parigi, dove si è aggiudicato 92 incontri su 94 e ha una striscia ancora aperta di 65 set vinti su 67 dalla sconfitta con Djokovic ai quarti nel 2015. Federer, tornato a calcare i campi del Roland Garros dopo 4 anni di assenza, si era imposto negli ultimi sei confronti ma erano stati tutti sul veloce e sulla terra l’ultimo successo resta datato 2009, in finale a Madrid. Quasi imbarazzante la superiorità del maiorchino, che a parte un passaggio a vuoto a inizio secondo set – quando lo svizzero è riuscito a strappargli la battuta per la prima e unica volta – non ha sbagliato nulla. Reattivo, veloce, chirurgico: Nadal ha azzannato la partita sin dai primi scambi, mettendo sotto pressione il campione di Basilea.

Che dal canto suo ha cercato di opporsi come ha potuto ma senza efficacia: il rovescio non ha inciso, tante le ‘stecche’ sul dritto e anche a rete sono arrivati errori grossolani per uno specialista del suo calibro. Ma giocare alla soglia dei 38 anni la semifinale di uno Slam, per di più su una superficie che non gli è mai andata particolarmente a genio, è un’impresa davanti alla quale ci si può solo togliere il cappello. Di fronte, poi, aveva un Nadal capace di vincere anche la resistenza del vento e con tutte le carte in regola per portare a casa il 18esimo Slam. Prima, però, dovrà fare i conti con il vincente della seconda semifinale. Ma per sapere se affronterà Novak Djokovic o Dominic Thiem, dovrà attendere il pomeriggio di sabato. Il match tra il serbo, numero uno del mondo e del seeding e l’austriaco, quarta forza in campo, infatti, e’ stato interrotto per la pioggia. Il risultato era su un set pari, 6-2 3-6, 3-1 per l’austriaco che andrà alla battuta. La ripresa del match, Giove Pluvio permettendo, è per mezzogiorno.

Finale inedita invece fra le donne, dove si sfideranno Ashleigh Barty e Marketa Vondrousova, 42 anni in due. L’australiana, numero 8 del tabellone, mette fine alla favola di Amanda Anisimova, classe 2001 capace di eliminare la campionessa uscente e due volte finalista a Parigi, Simona Halep. La giovane americana accarezza l’impresa: sotto 5-0 dopo appena 15 minuti, annulla due set point e rimonta fino ad aggiudicarsi il tie-break (7-4), poi nel secondo parziale parte a razzo andando sul 3-0. Sull’orlo del precipizio, però, la Barty si rianima, infila sei game consecutivi e completa l’opera nell’ultimo e decisivo set (6-3): prima finale nello Slam per lei che da lunedì sarà almeno numero 3 del mondo, 2 dovesse diventare la prima australiana dai tempi di Evonne Goolagong Cawley ad alzare la coppa Suzanne Lenglen. Prima però dovrà fare i conti con l’altra enfant prodige del torneo, Marketa Vondrousova, 19enne ceca che nell’altra semifinale ha negato a Johanna Konta il sogno di riportare il tennis britannico femminile in una finale di un Major dal 1977, quando Virgina Wade trionfò a Wimbledon.
(ITALPRESS) – (SEGUE).

La svolta del match nel primo set quando la finalista degli ultimi Internazionali va a servire sul 5-3: la Vondrousova, mai oltre gli ottavi nelle otto precedenti partecipazioni a uno Slam, annulla due set-point e finisce con l’imporsi per 7-5 7-6(2), arrivando all’ultimo atto senza perdere nemmeno un set ed emulando Ana Ivanovic, ultima finalista sotto i 20 anni nel 2007.

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