“Troppi immigrati e nessuno pensa al virus. Siamo in piena emergenza, non possiamo rischiare anche un incontrollato flusso dall’Africa”. Così, in un’intervista al quotidiano Libero, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, alla luce degli ultimi sbarchi sulle coste dell’isola.
“La posizione mia e del mio governo – sottolinea il Governatore – è chiara: riteniamo che l’unica soluzione possibile di fronte al paventato arrivo di migranti con sbarchi autonomi sia la quarantena su una apposita, idonea nave ormeggiata in rada. Ricevo allarmate telefonate da sindaci e cittadini che temono l’incontrollata gestione della presenza di centinaia di migranti, sul piano della prevenzione sanitaria”.
“Avverto per intero il peso della mia responsabilità – aggiunge -. Abbiamo trovato in 24 ore una nave per 488 posti, dotata di protocolli sanitari e di tutte le autorizzazioni. Ma non sappiamo ancora cosa abbia deciso lo Stato dopo la nostra proposta. E così non va bene: la leale collaborazione non può essere unilaterale. Il governo non perda altro tempo. Tra la mia gente c’è tanta tensione”.
“Da uomo orgogliosamente di destra, prima ancora che da governatore, guardo al fenomeno migratorio sotto l’aspetto umanitario e organizzativo – prosegue Musumeci -. E ho sempre denunciato il cinismo dell’Ue e la sua incapacità a dimostrare di essere anche un ideale, un valore e non solo una lobby finanziaria. I migranti vanno fermati prima ancora di partire e l’Europa avrebbe dovuto già da tempo prendere atto del fallimento della politica di cooperazione e di sviluppo con il continente africano”.
Ad un mese dal lockdown, alla luce dei numeri del coronavirus in Sicilia, commenta: “Non è tempo per fare bilanci. Se guardiamo ai numeri, e tentiamo raffronti con altre regioni, ci consideriamo in una posizione certamente non drammatica. Merito sia di un sistema sanitario che ha saputo reggere l’impatto e programmare l’evoluzione dell’epidemia. E merito pure di una comunità che ha saputo e voluto rispettare le regole del rigore e della rinuncia”.
“Le polemiche tra istituzioni non sono nel mio stile – aggiunge Musumeci -. Grazie alla collaborazione con l’Università di Pittsburgh, che con noi gestisce l’Ismett a Palermo, abbiamo acquistato da soli quasi 300 tonnellate di dispositivi medici. Una grande prova di buona organizzazione. I ritardi dell’Unità di crisi centrale nella fase organizzativa, in termini di dispositivi, sono stati evidenti e hanno messo a rischio l’intero sistema operativo italiano. Era necessario attrezzarsi in tempo”.
E poi, in merito al premier Giuseppe Conte e all’ultima conferenza stampa: “Una caduta di stile che mi ha sorpreso. Anche il capo di un governo ha il diritto di replicare alle opposizioni, che avevano avanzato giuste critiche, ma c’è un tempo e un modo per farlo, non mentre ci si rivolge alla nazione. Quando ogni intervento deve essere improntato allo spirito di unità nazionale”.
(ITALPRESS).