“Sono convinto che sia il Mezzogiorno continui a soffrire perché manca una seria politica per il Sud. E se il Sud non va avanti e lo costringono ancora ad arrancare, è chiaro che il sistema Italia perderà la sfida”. Lo ha detto il governatore della Sicilia Nello Musumeci nel corso di un forum nella sede romana dell’agenzia Italpress.
“In Sicilia abbiamo bisogno di un piano di investimenti anticiclico e questo è competenza dello Stato che non può affidare risorse senza consentire strumenti procedurali e autorizzativi snelli, facili e agili. Abbiamo raddoppiato la spese per le opere pubbliche, ma abbiamo trovato una Regione priva di personale tecnico e di progetti. Lavoriamo dalla mattina alla sera per colmare questa distanza ma serve l’intervento concreto dello Stato che finora abbiamo visto assai distante” ha detto Musumeci che intanto sta lavorando sulla chiusura del bilancio regionale.
“Saranno anni difficili quelli che verranno – afferma – perché abbiamo il dovere di chiedere a tutti i siciliani e alle imprese una mobilitazione corale. Ognuno deve sentirsi partecipe di questa stagione di rinascita e rivincita della Sicilia. Il bilancio della Regione Siciliana soffre di 15 miliardi fra disavanzo e deficit: è questa l’eredità che abbiamo trovato 23 mesi fa. Noi quest’anno chiuderemo il bilancio tagliando alcune spese importanti, la Corte dei Conti ha preso atto che dal 1994 le finanze della Regione non sono assolutamente in regola, non sarà certo questo a disarmarci, andiamo avanti, abbiamo tanto denaro per gli investimenti. Se da Roma e da Bruxelles arrivano facilitazioni sul piano procedurale, noi possiamo investire 3-4 miliardi nei prossimi 3 anni e recuperare tantissimo divario”.
Sull’autonomia differenziata di cui si parla e che è sollecitata soprattutto dalle Regioni del Nord, Musumeci avverte:”Non siamo gelosi dell’autonomia rivendicata dagli altri. Vorremmo capire se la infrastrutturazione economica, fiscale e il fondo di solidarietà possano subire delle alterazioni in caso di approvazione. Riteniamo che l’autonomia siciliana non sia stata concepita in un contesto di responsabilità, è stata quasi un privilegio per alcuni, un’opportunità soltanto per pochi. L’autonomia deve essere rilanciata, in un sereno dibattito e confronto con il Governo che è stato già avviato sul piano finanziario con un tavolo che inizia a dare i primi risultati, ma serve ancora tanto”.
Per bypassare il “caro voli”, che mette in difficoltà gli studenti e lavoratori fuori sede che vogliono tornare in Sicilia per Natale, la Regione ha messo in campo “un intervento provocatorio. Abbiamo messo a disposizione 8 pullman per portare gli studenti dal Nord e da Roma in Sicilia nelle festività. Ma serve anche un intervento serio del Governo perchè non è possibile che per andare a Roma o a Milano un siciliano debba spendere oltre 800 euro. Serve una nuova politica dei trasporti aerei che solo Roma e Bruxelles possono assicurare” ha aggiunto il governatore della Sicilia”.
Infine, sui recenti dati che vogliono la Sicilia in coda alle classifiche della qualità della vita, Musumeci ha concluso:”Dopo 40 anni di assenza di un progetto di sviluppo, di sperperi, di assistenzialiamo e clientelismo, serviranno almeno 10 anni per poter recuperare il terreno perduto. La Sicilia ha tutte le carte in regola per diventare la protagonista nel bacino euro-afro-asiatico, ma per farlo servono tempi, nuovi progetti ai quali noi stiamo dando respiro e concretezza. Dobbiamo saper coniugare le risorse disponibili con i tempi ristretti, ma soprattutto vorremmo più Stato in Sicilia”.
(ITALPRESS).