MONZA (ITALPRESS) – I finanzieri del Comando Provinciale di Monza stanno dando esecuzione ad ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. di Monza nei confronti di 9 soggetti – con applicazione di 3 custodie cautelari in carcere e 6 agli arresti domiciliari – operanti nel settore urbanistica-edilizia nel Comune di Usmate Velate e accusati a vario titolo di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale. Le indagini, svolte dalla Procura della Repubblica di Monza avvalendosi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Monza e sviluppate mediante assunzioni di dichiarazioni, perquisizioni, attività tecniche ed acquisizione di atti delle procedure amministrative hanno consentito di ricostruire un articolato “sistema corruttivo” prolungato negli anni in assenza di alcuna segnalazione di anomalia da parte dell’amministrazione comunale, concepito attraverso e a beneficio di un funzionario pubblico, responsabile della tecnostruttura “Territorio e Ambiente” del Comune di Usmate Velate il quale, compiendo atti contrari ai propri doveri d’ufficio, avrebbe inserito, nella variante del nuovo Piano di Governo del Territorio deliberata dal Consiglio Comunale, alcune aree preventivamente rese oggetto di variazione di destinazione urbanistica da “area interessata da attività agricola” in “area di trasformazione produttiva e/o edificatoria”, con un evidente accrescimento del valore economico delle stesse. Le aree sono risultate essere di proprietà di società, alcune delle quali facenti capo a noti imprenditori locali destinatari anch’essi del provvedimento cautelare, i quali, accordandosi con il funzionario pubblico, al fine di conseguire i vantaggi derivanti dalla valorizzazione urbanistica dei propri terreni ovvero scaturenti dalle successive agevolazioni nell’ottenimento delle autorizzazioni ad edificare, hanno promesso e corrisposto al pubblico ufficiale dazioni illecite di denaro, veicolate attraverso il pagamento di false fatture emesse da una società di fatto riconducibile allo stesso funzionario. Contestualmente all’esecuzione della misura custodiale personale, nei confronti dei soggetti indagati sono stati eseguiti sequestri preventivi (finalizzati alla confisca) in forma diretta del denaro corrispondente al prezzo del reato fino alla concorrenza totale della somma di 243.400,00 euro, nonchè, nei confronti di 7 società a loro riconducibili, il sequestro preventivo dell’intero capitale sociale comprensivo dell’intero patrimonio aziendale includente le possidenze mobiliari e immobiliari per un valore di circa 700.000,00 euro.(ITALPRESS).
Foto: Ufficio stampa Guardia di Finanza