Come emerso dal report di Monitor Deloitte, realizzato anche tramite interviste ad un campione di CEO sul territorio nazionale, per le aziende italiane la pianificazione strategica di lungo termine e approccio flessibile sono fattori chiave per le imprese italiane che vogliono continuare a crescere anche in un contesto di elevata volatilità. Investimenti in innovazione, diversificazione geografica e solidità patrimoniale hanno reso le aziende italiane più attrezzate per affrontare un periodo di incertezza. “Oggi le aziende italiane, a differenza di quanto avvenuto con la crisi del 2008, sono più resilienti e pronte ad affrontare un contesto di elevata volatilità, anche grazie al miglioramento delle performance di alcuni indicatori fondamentali la solidità patrimoniale la diversificazione geografica del portafoglio clienti e la capacità di innovare”, ha commentato Carlo Murolo, Leader Monitor Deloitte Italia.
La maggiore resilienza delle aziende italiane è confermata da alcuni dati chiave come il livello di investimenti intangibili, che hanno registrato dal 2008 un incremento del 23%, un andamento estremamente positivo dell’import/export delle imprese nazionali con una bilancia dei pagamenti pari a +39,3 miliardi di euro nel 2018, e infine un netto miglioramento dell’indice di debito/capitale sociale, passato dal 63,2% del 2009 al 52,9% del 2019. Tuttavia, continua Carlo Murolo: “la nostra ricerca evidenzia come per prosperare in tempi di stagnazione, o recessione, i fondamentali di bilancio siano un ingrediente chiave, ma non sufficiente. Una chiara strategia di lungo periodo e un approccio nuovo ed evoluto alla pianificazione strategica fanno la differenza per vincere in tempi di crisi”.
PIANIFICAZIONE STRATEGICA: UNA PRIORITÀ PER LE PMI ITALIANE
La definizione di una visione strategica di lungo periodo è un elemento fondamentale soprattutto per le piccole e le medie imprese, componente fondante del tessuto imprenditoriale italiano. Manuel Pincetti, Partner Monitor Deloitte che ha partecipato alla ricerca, evidenzia infatti che “La definizione di una chiara direzione strategica di lungo periodo è un punto di particolare attenzione per le PMI, cuore pulsante dell’economia italiana. Come evidenziato nella recente Family Business Survey del 2019, solo 1 azienda su 2 ha un vero e proprio un piano strategico e la maggior parte (77%, quasi 4 su 5) dei leader di aziende familiari dichiara di non avere sviluppato una direzione per la propria realtà oltre i 5 anni, a riprova di un approccio tipicamente reattivo agli eventi che caratterizza la gestione di molte PMI italiane”. Il segmento cardine dell’economia italiana quindi, se da un lato è certamente più pronto e resiliente agli impatti economici di una nuova crisi, dimostra dall’altro la necessità di evolvere significativamente dal punto di vista dell’approccio e metodo alla strategia.
Monitor Deloitte ha quindi sviluppato 5 linee guida utili a CEO, manager e leader di aziende italiane per continuare a competere e crescere nel lungo periodo indipendentemente dall’andamento dell’ambiente macroeconomico: Immaginare il futuro. Dal momento che gli scenari che possono materializzarsi nel futuro sono molteplici, occorre pianificare con una visione di lungo periodo, per essere in grado di gestire le incertezze e porre le basi per un’espansione futura. Definire il percorso. A partire da un’attenta disamina di minacce e opportunità, è fondamentale stabilire il percorso che l’azienda dovrà intraprendere per raggiungere il posizionamento strategico desiderato. Agire con decisione. Definire in tempi brevi direttrici strategiche caratterizzanti il futuro della propria azienda è molto importante. Prepararsi in anticipo, invece di reagire, consente infatti di mantenere i vantaggi competitivi e lavorare in condizioni più favorevoli. Diventare e pensare “agile”. Un approccio flessibile consente di cogliere maggiori opportunità, non solo intervenendo su strategia e organizzazione, ma soprattutto lavorando sulla cultura aziendale per favorire il cambiamento continuo. Non copiare la ricetta di altri. È essenziale costruire un proprio modello di business adatto allo specifico contesto in cui si compete, mentre si rivela inefficace copiare le best practice di altri o ricette preconfezionate. (ITALPRESS/WEWELFARE.IT).