Guardare alle nuove forme di mobilità e ai carburanti alternativi, per seguire la strada tracciata verso la sostenibilità. Una rotta obbligata se si vogliono rispettare gli standard internazionali sulla riduzione delle emissioni, ma anche un’occasione da cogliere per sviluppare nuove opportunità competitive. Questo il messaggio che arriva dall’evento “Mobilità sostenibile e carburanti alternativi: si può fare? Prospettive e casi di successo nei trasporti e nelle infrastrutture”, organizzato da Ptsclas, società di consulenza e ricerca scientifica, per fare il punto sulle nuove fonti di energia ecosostenibili. “Siamo in presenza di uno sviluppo delle nuove fonti di energia ecosostenibile anche a seguito di una normativa favorevole”, ha sottolineato l’Ad di Ptsclas, Stefano Ciurli, confermando l’impegno della società nell’implementare idee e modelli di successo nell’ambito della mobilità.
“L’evoluzione dell’arena competitiva con nuovi soggetti nei settori della telematica, vehicle management, connessioni di rete e sistemi di pagamento accanto ai tradizionali player del trasporto – ha spiegato -, comporta la necessità di reingegnerizzarsi per competere e collaborare con efficienza nell’offerta diservizi di mobilità”.
All’evento hanno preso parte Alessandro Lietti, direttore business development di Kuwait Petroleum Italia, che ha presentato le strategie di sviluppo dell’azienda nel settore dei carburanti alternativi e gli investimenti recentemente impiegati per la transizione del settore verso i nuovi prodotti energetici. Guido Nicolello, direttore operation mobilità di Gtt, ha illustrato le scelte manageriali che hanno accompagnato l’introduzione di bus elettrici nella città di Torino.
Francesco Naso, responsabile technology & market di MOTUS-E, ha esposto alcune best practice dell’associazione, ponendo attenzione alle criticità incontrate nelle fasi di implementazione. A chiudere il dibattito è stato Dario Dubolino, rappresentante della Commissione Europea-DG MOVE, che ha offerto un bilancio della legislatura in corso in tema di mobilità sostenibile, con particolare riferimento ai clean vehicle, ricordando che “per poter mantenere il riscaldamento globale sotto un grado e mezzo entro il 2050, dobbiamo ridurre del 90% le emissioni inquinanti nel settore dei trasporti”.
“Bisogna quindi di fatto arrivare a emissioni zero, pensando a un sistema di trasporti razionale ed efficiente: non con meno mobilità, ma con meno spostamenti inutili. A partire dalla riduzione del numero di automobili. Sono stati di recente conclusi importanti negoziati legislativi, cui a breve seguirà una nuova normativa di riferimento. Per quanto concerne le infrastrutture di ricarica, DG MOVE ha invece sottolineato l’attuale avvio di una fase di valutazione dei risultati raggiunti con la Direttiva 2014”, ha aggiunto.
In merito ai clean vehicle, Dubolino ha ricordato che “i nuovi standard di riferimento prevedono una riduzione media delle emissioni di CO2: a partire dal 2021 e per quanto concerne le auto e i furgoni, del 15% entro il 2025 e del 37,5% (31% per i furgoni) entro il 2030 (il punto di partenza corrisponde rispettivamente a 95g CO2/km e 147g CO2/km); rispetto al 2019 e in riferimento ai veicoli pesanti, del 15% e del 30%”.
Sono, inoltre, considerati incentivi per l’acquisto di auto, furgoni e veicoli pesanti low emission e zero-emission, oltre a nuove forme di governance, quali il WLTP (Worldwide harmonized Light-Duty vehicles Test Procedure) e specifici meccanismi di sorveglianza del mercato.