L’ARERA, con una segnalazione a Parlamento e Governo ha fornito elementi e proposte in merito alle ultime misure legislative adottate a seguito degli eventi sismici verificatisi nell’agosto 2016 e negli anni successivi. Nel documento si ricorda come, nell’ambito delle competenze affidatele dal Legislatore, l’Autorità sia già intervenuta (delibera 429/2020) con riferimento al più recente decreto-legge n. 104/2020, prorogando fino al 31 dicembre 2020 le misure previste per i titolari delle utenze site nei comuni del sisma con riferimento anche agli immobili inagibili (sospensione fatture e agevolazioni tariffarie per le forniture di elettricità, gas e acqua, ndr) e decidendo di non superare tale limite temporale, applicando la norma di legge secondo canoni di doverosità e in esecuzione della legislazione emergenziale precedente.
Dai dati in possesso dell’ARERA, tuttavia, risulta che soltanto una piccola percentuale degli aventi diritto abbia presentato la necessaria dichiarazione di inagibilità all’Agenzia delle Entrate. Cogliendo la diffusa preoccupazione per la persistenza di situazioni di precarietà riferite agli eventi sismici l’Autorità propone di valutare l’adozione di una norma di legge che, pur rimettendo al Regolatore la successiva attuazione, attribuisca il beneficio dell’agevolazione agli utenti in effettivo stato di bisogno, tra i quali rientrano con certezza i soggetti ancora in situazioni abitative provvisorie, come ad esempio gli occupanti delle SAE.
’Autorità si rende inoltre disponibile a dilazionare ulteriormente i pagamenti delle fatture pregresse, estendendo il periodo di rateizzazione (attualmente previsto in 36 mesi).
L’auspicio per un intervento normativo, contenuto nella segnalazione dell’ARERA, nasce dalla considerazione che l’esercizio della discrezionalità nel fissare una diversa durata dell’agevolazione (seppur prevista dalla legge 104/2020) avrebbe comportato un aggravamento di costi per l’intero sistema, richiesto valutazioni di politica economica e sociale propri di Governo e Parlamento, delineato una sostanziale esondazione dal ruolo e dalla funzione istituzionale dell’Autorità e di conseguenza esposto il provvedimento a possibili ricorsi.
Nel caso specifico delle agevolazioni a favore delle utenze interessate dal sisma del Centro Italia, l’Autorità ha tenuto doverosamente conto di alcuni elementi puntuali: con le ultime proroghe fissate dalla legge, tali utenze hanno avuto un livello e una durata delle agevolazioni (di oltre 48 mesi) ben superiore al livello e alla vigenza di quelle riconosciute in precedenti eventi calamitosi (al massimo 36 mesi); le agevolazioni riconosciute dalla legge non prevedono – ad eccezione del servizio idrico integrato – la gratuità della fornitura e pertanto il procrastinare ulteriormente l’invio delle bollette determinerebbe un debito ancor più rilevante che dovrà poi essere corrisposto alla ripresa della fatturazione.
Peraltro, l’Autorità ha già previsto, a favore dei titolari delle utenze degli immobili inagibili – e quindi non utilizzate – la facoltà di disattivare e riattivare la fornitura in modo completamente gratuito, con la possibilità di non sostenere costi fissi connessi al mantenimento della fornitura, evitando anche di lasciarli a carico dei restanti utenti e clienti non agevolati.
Nel documento inviato al Parlamento e al Governo, l’Autorità ricorda che in occasione di eventi calamitosi ha sempre agito con tempestività, prevedendo la sospensione immediata dei termini di pagamento e disponendo agevolazioni – sempre in esecuzione di una specifica norma primaria – in un ambito di stretta doverosità applicativa (e non discrezionale) della legislazione emergenziale, in ragione delle rilevanti implicazioni di natura sociale ed economica di competenza del decisore politico.
L’Autorità suggerisce quindi che ulteriori specifici interventi per mitigare i residui effetti provocati dagli eventi sismici, siano espressamente previsti per via legislativa, definendone puntualmente i beneficiari, la durata e il livello di agevolazione, considerando che ad ogni nuova agevolazione corrisponde un inevitabile aggravamento degli oneri a carico della restante generalità degli utenti, in un contesto economico e sociale già duramente provato dalla pandemia da COVID-19.
Nella segnalazione evidenzia, a titolo esemplificativo, che nel 2020 il costo complessivo delle agevolazioni tariffarie per le utenze agibili e inagibili è stato pari a circa 120 milioni di euro.
(ITALPRESS).
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