MILANO (ITALPRESS) – Questa mattina si è svolta una cerimonia solenne presso l’ingresso della Questura di via Fatebenefratelli, a Milano, per la posa di tre “Pietre d’Inciampo” dedicate a poliziotti (Giuseppe Prata, Emiddio Mastrodomenico, Angelo Molino) che, opponendosi agli orrori del nazifascismo, pagarono con la deportazione e la vita il loro coraggio. L’evento ha visto la partecipazione del Questore di Milano Bruno Megale, del Prefetto Claudio Sgaraglia, dell’Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Marco Granelli e di rappresentanti di numerose istituzioni e associazioni, tra cui il Comitato Pietre d’Inciampo, l’ANED (Associazione Nazionale Ex-Deportati nei Lager Nazisti), l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e la Comunità Ebraica di Milano. Nel corso della cerimonia, il Questore di Milano Bruno Megale ha spiegato il significato di questa iniziativa commemorativa: “Abbiamo voluto ricordare tre poliziotti che furono deportati e uccisi tra il 1944 e il 1945 per la loro opposizione al nazifascismo. Uno di loro fu fucilato a Piazzale Loreto per rappresaglia, mentre gli altri due morirono nei campi di concentramento in Germania. La posa delle Pietre d’Inciampo davanti alla Questura perpetua la memoria di questi eroi, offrendo anche alle nuove generazioni un’occasione per riflettere e non dimenticare il loro sacrificio.” L’Assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, ha sottolineato il valore della lotta e del sacrificio di questi poliziotti, che furono anche protagonisti della resistenza partigiana: “Ricordiamo persone che, con il loro impegno e la loro vita, ci hanno donato la libertà. Ogni cittadino che attraversa questi spazi deve ricordare il prezzo che è stato pagato per costruire e preservare i principi della nostra Repubblica”. Il Prefetto Claudio Sgaraglia ha collegato la cerimonia odierna al Giorno della Memoria, celebrato ieri: “Abbiamo assegnato medaglie d’onore a coloro che furono deportati nelle industrie belliche. Questi gesti servono a mantenere viva la consapevolezza di quanto accaduto, a sviluppare uno spirito critico e a trasmettere ai giovani le lezioni del passato, affinchè non si ripetano mai più le tragedie che hanno segnato il secolo scorso”.
(ITALPRESS).
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