Il più grande murale del mondo lungo le scale di un edificio, 2980,59 metri quadrati su 53 piani. Con duecento soggetti architettonici rappresentati, mille matrici stencil e duecento litri di pittura acrilica utilizzati. Completato in quattro mesi di lavoro, per 650 ore di cantiere. È l’opera di social art “Il giro del mondo in 50 piani”, realizzato all’interno della Torre Allianz, il grattacielo più alto d’Italia per numero di piani, a Milano. Un’impresa che ha permesso ad Allianz Italia e alla Fondazione Allianz Umana Mente di conquistare il Guinness World Records per il ‘largest stairwell mural’, grazie alla collaborazione con il collettivo Orticanoodles e con la Fondazione Arrigo e Pia Pini. Al murale hanno lavorato gli artisti del collettivo insieme a 700 dipendenti del gruppo Allianz e a oltre un centinaio di persone con disabilità e giovani provenienti da contesti difficili. Il risultato è un’opera artistica in grado di trasportare chi passa sulle scale della Torre Allianz in un viaggio simbolico attraverso i cinque continenti, spaziando tra le architetture più iconiche delle principali città del mondo. Da Milano a Cuba, dal Canada al Brasile, salendo fino a Yemen, Turchia e Malesia. Ogni piano è dedicato a una città e ogni dieci piani cambia il continente.
“Dopo un’attenta verifica di tutte le misurazioni e valutazioni tecniche, artistiche e architettoniche necessarie, nel pieno rispetto del regolamento del Guinness World Records”, che richiede l’utilizzo almeno tre colori e una coerenza artistica e tecnica, oltre alle dimensioni, il giudice ufficiale Lorenzo Veltri ha consegnato il riconoscimento a Maurizio Devescovi, direttore generale di Allianz e presidente della Fondazione Allianz Umana Mente, in occasione dell’evento organizzato a Milano alla presenza dell’amministratore delegato di Allianz, Giacomo Campora. “Per noi è stato un vero viaggio, uscire dalla realtà di tutti i giorni per immergersi in una esperienza totalitaria – ha spiegato lo street artist milanese Wally, frontman del collettivo Orticanoodles -. In questi mesi spesso ho paragonato il murale al lavoro di una talpa in una galleria. Allo stesso molto il cantiere si è mosso in verticale scendendo dal cinquantesimo piano. Il primo gruppo preparava le pareti, il secondo tracciava le immagini. Come per un viaggio, ogni giorno avevamo una città nuova da affrontare. Abbiamo cercato di raccogliere le ambientazioni delle città, non solo gli elementi estetici”. “Volevamo realizzare un progetto che fosse cucito ad hoc sulla torre. Ci ha affascinato il fatto che potesse essere una superficie record – ha aggiunto Wally -. La pittura in sé non è competitiva, ma fare qualcosa che non era mai stato fatto è stato molto stimolante”.
“Siamo lieti di ricevere il riconoscimento del Guinness World Records e soprattutto siamo orgogliosi del nostro progetto di arte sociale – ha commentato Maurizio Devescovi -. Il murale è nato come un’iniziativa volta a favorire l’inclusione sociale grazie alla forma artistica della street art, coinvolgendo in quattro mesi, grazie alla nostra Fondazione, circa 700 dipendenti del nostro gruppo e oltre un centinaio di persone con disabilità e giovani provenienti da contesti difficili. Nasce da un’idea venuta durante i sopralluoghi prima di occupare la torre, pensando a cosa fare di queste scale con le parenti bianche. Sono certo che tutti i partecipanti siano orgogliosi di aver preso parte alla realizzazione di un simile progetto”.