“C’è un’ottima squadra al ministero dell’Interno, non smonteremo quanto fatto dal mio predecessore, che ha fatto un discreto lavoro”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervenendo stamattina nel corso di Non Stop News su Rtl 102.5.
“Voglio sottolineare che, per me, se qualcuno ha fatto qualcosa di utile, di intelligente anche se aveva una maglietta diversa, non riconoscerlo sarebbe sciocco – ha aggiunto il ministro -. Non arrivo al ministero dell’Interno con la clava a cambiare a tutto. Arrivo in punta di piedi per studiare, per ascoltare,per capire. Sull’immigrazione c’è tanto da fare: ci sono accordi di riammissione con alcuni Paesi, con altri non ce ne sono, alcuni invece non li rispettano. Non ci sono bacchette magiche: occorre lavorare sulla riduzione dei costi, perché non è possibile che l’Italia sia il Paese europeo che paga di più coloro che soggiornano qua e fanno domanda di asilo politico: Occorre lavorare sui tempi perché non è ammissibile che ci si mettono due anni e mezzo dallo sbarco alla chiusura della pratica di asilo politico. Lo status di rifugiato viene concesso a 6 immigrati su 100, lo dicono le statistiche”. Poi Salvini ribadisce un concetto già espresso nelle ultime ore:” Le parole non bastano più: occorre un intervento economico e giuridico, l’Italia non può essere trasformata in un campo profughi a nome e per conto del’Europa”.
Ma Salvini aggiunge che per il suo dicastero ci sono anche altri capitoli urgenti da affrontare: c’è il tema dell’organico dei vigili del fuoco: “Perché si avvicina l’estate e quindi l’emergenza incendi, il contrasto alla droga, c’è la questione dei beni confiscati alla mafia. Fortunatamente arrivo in una macchina che è già perfettamente funzionante”, ribadisce ancora il neo ministro. Ai conduttori che lo incalzano poi sui rapporti con la Germania, Salvini risponde: “La Merkel? Che l’Italia sia stata lasciata da sola, è chiaro ed evidente. Dobbiamo vedere i fatti; domani c’è l’ennesima riunione a Bruxelles sull’immigrazione, io non ci sarò perché c’è la fiducia al governo, ma ci sarà la nostra delegazione per dire no, perché l’Europa qualche mese fa ci ha promesso aiuto, su immigrazione e asilo politico, ma invece il documento in discussione domani penalizzerebbe l’Italia e altri Paesi mediterranei a favore dei Paesi del Nord e del’Est Europa. Allora lavoreremo con il ministro degli Esteri e delle Politiche Comunitarie per sensibilizzare i nostri vicini, perché altrimenti assomigliamo a un condomino strano dove gli italiani pagano di più degli altri condomini ma non hanno gli stessi servizi degli altri”.