“Vent’anni e ancora non c’è stato un processo per condannare mandante ed esecutori. Purtroppo i misteri di Palermo e della Sicilia continuano a essere ancora presenti. Per questo ci impegniamo per un futuro migliore, senza le mafie e senza la criminalità organizzata che toglie le prospettive di lavoro. E senza lavoro i nostri giovani saranno costretti a emigrare”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a Palermo per ricordare Mico Geraci, il sindacalista della Uil ucciso dalla mafia l’8 ottobre del 1998. Alla presenza dell’attore e regista Pif, Barbagallo ha incontrato gli studenti della scuola media “Piersanti Mattarella” nel quartiere Bonagia assieme ai familiari di Geraci e al segretario della Uil Sicilia, Claudio Barone.
“Mico – ha sottolineato Barbagallo- era una persona che aveva voglia di cambiare le cose in una cittadina come Caccamo dove cambiare le cose era pericoloso. Ricordo che venne a trovarmi a Termini Imerese una settimana prima dell’efferato omicidio, stava per candidarsi a sindaco, e avrebbe avuto anche buone possibilità di essere eletto, e mi chiese cosa ne pensassi”.
Barbagallo si è quindi rivolto ai numerosi studenti presenti, tutti di terza media, spiegando che “dobbiamo combattere la mafia e la lotta alla legalità parte dalle scuole. Niente bullismo. E lo dico anche ai genitori. Ognuno di noi deve fare la propria parte”.
In sala anche Giuseppe Geraci, figlio di Mico, a ricordare il papà che vide ucciso quella sera. A distanza di vent’anni potrebbe finalmente essere vicina l’apertura del processo.
Ai giovanissimi ha rivolto un accorato appello l’attore e regista Pif: “Tra cinque anni finirete la scuola che, con tutti i propri limiti, comunque protegge. Poi dipenderà da voi. Dovrete scegliere se volete fare una vita da pecore oppure no. Grazie a gente come Mico Geraci, come Peppino Impastato, adesso è possibile in Sicilia aprire un negozio senza dover pagare il pizzo. Ora si può”.
In seguito alla proiezione di un filmato relativo all’opera del sindacalista, assassinato a 44 anni, Barone ha letto il messaggio di saluti inviato dal sindaco Leoluca Orlando, che ha “confermato la partecipazione dell’intera città, che oggi è culturalmente cambiata anche grazie al sacrificio di persone come Geraci”.