“Il tema del Mezzogiorno riguarda tutto il paese e se non viene preso in maniera abbastanza forte il mezzogiorno a fossa tutti a fossa il Paese”. Ne è convinto il professor Pietro Massimo Busetta che nel pomeriggio a Bari, nell’ambito dei ‘Cenacoli del Libro’ ha presentato, nell’aula magna dell’Ateneo, il suo volume ‘Il coccodrillo si è affogato. Mezzogiorno: cronache di un fallimento annunciato e di una possibile rinascita’. “Il governo centrale e le regioni – ha detto Busetta indicando quello che andrebbe fatto per migliorare – dovrebbero pensare a cambiare passo, perché le realtà stanno morendo e il Paese affoga. Il coccodrillo affoga”. Spiegando il suo volume, Busetta ha precisato: “Una delle cose che io contesto è il disimpegno automatico. Supponiamo che la Puglia non riesca a spendere i suoi soldi. L’Europa – ha sottolineato – non deve togliere le risorse, perché penalizza i territori. Piuttosto – ha spiegato l’autore – deve sostituire chi non è capace di spendere risorse”.
Fra le ricette per migliorare il Mezzogiorno, ci sono le Zes.
“È necessario che ci siano Zes infrastrutturate, dove la criminalità venga messa al bando e dove ci possa essere fiscalità di vantaggio o compensativo e anche un cuneo fiscale dimezzato o nullo. È necessario quindi – ha concluso – che si mettano insieme una serie di interventi che facciano sì che queste aree vengano valorizzate”.
“Tra le ricette che vengono individuate – ha detto il rettore, Antonio Uricchio – la valorizzazione della fiscalità di vantaggio, il ruolo del capitale umano, la riduzione dei divari anche occupazionali tra le varie aree del paese, un forte rilancio anche delle imprese innovative. Quindi – ha continuato – modelli di sviluppo che devono esaltare le vocazioni di nostri territori, fra i quali anche l’industria di qualità di cui il nostro territorio è capace come dimostra anche un solido sistema universitario – ha concluso – a cui l’autore fa ampiamente riferimento”.