“E’ importante che la Federvela investa nel trasmettere messaggi dal punto di vista nutrizionistico-alimentare per il ruolo sociale che svolge. E’ importante perché dimostra di interessarsi ai propri atleti e perché ha degli obiettivi anche agonistici che possono essere migliorati grazie anche ad una buona nutrizione e ad una gestione dell’attività fisica combinata con la nutrizione”. Lo ha dichiarato all’Italpress Roberto Menta, direttore del Dipartimento Nutrizione e Sostenibilità-Ferrero, a margine del convegno “Nutrizione personalizzata: applicazione nel life style e nello sport” legato alla ‘Coppa Primavela’ che si sta svolgendo a Viareggio. Ferrero è presente come main sponsor attraverso Kinder+Sport, progetto di Responsabilità Sociale del Gruppo di Alba nato per diffondere e promuovere la pratica sportiva come una sana abitudine quotidiana. Crescita, educazione, socialità: sono questi i valori fondanti del progetto. L’idea nasce dalla consapevolezza che una vita sana deriva da un’alimentazione equilibrata e soprattutto da una pratica corretta e costante di esercizio fisico.
“La nutrizione è una componente essenziale – ha aggiunto Menta -. Probabilmente negli anni scorsi è stata ritenuta una componente accessoria, complementare dell’attività sportiva. Invece una buona nutrizione non solo favorisce i risultati, l’ottenimento ed il mantenimento delle prestazioni ma influenza anche la capacità di svolgere sport. Sta emergendo che il nostro meccanismo ha un sistema genetico che ci orienta sia verso le scelte nutrizionali che verso le scelte di movimento. Sta all’ambiente intorno facilitare una tendenza già presente nei nostri geni oppure farla sviluppare attraverso degli esercizi. Quindi sia nutrizione che attività fisica sono due facce della stessa medaglia che vanno messe insieme e rese completamentari”.
Inoltre “quello che sta emergendo è una profonda evoluzione del modo di concepire la nutrizione con una visione piu’ a trecentosessanta gradi perché la nutrizione influenza alcune componenti del nostro organismo -ha concluso -. Quello che stiamo cercando di capire in questi anni e’ come possiamo, interagendo fra tutte queste componenti, arrivare ad una definizione della nutrizione più individualizzata, più tagliata per ogni singolo individuo e meno generalizzata a livello di popolazione”.
(ITALPRESS).