“Nuove strategie di intervento nel trattamento delle patologie cardiache” è il titolo del meeting internazionale in corso nell’aula Magna dell’ateneo barese. Una due giorni organizzata dalla clinica di cardiochirurgia del Policlinico del capoluogo, diretta dal professor pugliese Aldo Milano tornato a lavorare nella sua regione dopo quasi un ventennio fuori, in collaborazione con l’Università di Verona. Testimonianza questa della rinnovata sinergia tra università e sanità pugliese, come sottolineato non solo dal preside della Facoltà di medicina di Bari, Loreto Gesualdo ma anche dal rettore Antonio Uricchio nel saluto istituzionale.
“L’Università di Bari – ha sottolineato Uricchio – ha investito su alcune aree strategiche per valorizzare competenze e soprattutto per promuovere il merito. Attraverso concorsi esterni come quello vinto dal professor Milano, dal professor Marulli e dal professor Signorelli abbiamo reclutato eccellenze che stanno dando un contributo prezioso alla sanità e che credo potranno contrastare non solo il fenomeno della fuga dei cervelli, ma anche quello della fuga dei malati grazie a competenze nuove e riconosciute in ambito nazionale ed internazionale”.
“Noi vogliamo offrire un servizio – ha continuato il magnifico rettore – sempre migliore al territorio, migliorando la qualità della nostra sanità in questo modo contrastando anche questi treni della salute che spesso si dirigono lontano e che invece possono essere adeguatamente orientati anche sulla nostra azienda universitaria ospedaliera”.
Una eccellenza quella del professor Milano, acquavivese, che dopo quasi un ventennio è tornato in Puglia per dare il suo contributo ad una sanità che sta raccogliendo la sfida della modernità. “Oggi ci avviamo – ha detto il professor Milano – in tutti i campi verso la cosiddetta mini invasività. Sono modificate tutte le tecniche originarie. Ormai – ha proseguito Milano -si fa tutto con mini accessi, impianti di valvole per via trans-femorale. E tutto questo non è possibile farlo se non con un’ampia collaborazione con altri colleghi cardiologi, anestesisti, radiologi”. Questo, dunque, il senso del meeting che ha come obiettivo quello di una panoramica sulle nuove strategie di intervento nel trattamento delle patologie cardiache.
Oltre alle relazioni di esponenti autorevoli delle scuole di Padova e Verona, anche quelle di alte personalità della comunità scientifica internazionale come Magdi Yacoub dell’Imperial College di Londra, Fausto Pinto dell’Università di Lisbona e Magdi Ishak dell’istituot di management di Londra.