AUSTIN (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Sarà Max Verstappen a partire davanti a tutti nella Sprint Race di Austin. Il tre volte campione del mondo è tornato così a primeggiare in una sessione di qualifica dopo un digiuno che durava dal Gran Premio del Belgio, quando però il miglior tempo non gli garantì la pole in gara a causa di una penalità ricevuta in precedenza. Per trovare l’ultima partenza al palo dell’olandese bisogna quindi risalire al Gran Premio d’Austria, quando conquistò la pole sia il venerdì nella Sprint Qualifying che il sabato nella qualifica per la gara. Quattro vetture diverse occuperanno le prime due file della griglia, racchiuse in due decimi e mezzo, ad ulteriore conferma del grande equilibrio che sta caratterizzando questa stagione. Il miglior tempo del pilota della Red Bull, alla sua pole numero 8 per quanto riguarda le qualifiche della Sprint, è stato 1’32″833, di dodici millesimi inferiore a quello della Mercedes di George Russell (1’32″845). In seconda fila scatteranno la Ferrari di Charles Leclerc (1’33″059) e la McLaren di Lando Norris (1’33″083). L’unica sessione di prove libere del fine settimana è stata caratterizzata dall’utilizzo della mescola più dura selezionata per questo Gran Premio – la C2 – da parte praticamente di tutti i piloti: ha fatto eccezione soltanto il duo della Sauber, con Valtteri Bottas che ha usato sia la Medium che la Soft e Guanyu Zhou che si è concentrato sulla C4. Gli altri 18 piloti hanno evitato totalmente la C3, iniziando la sessione con la Hard per poi passare alla Soft. Come da regolamento, nella Sprint Qualifying sono state le Medium in Q1 e in Q2 e le Soft in Q3.
Il Pirelli Sprint Qualifying Award è stato consegnato a Verstappen dall’atleta multiplista tedesco Leo Neugebauer, medaglia d’argento nel decathlon ai Gioch di Parigi. “Un venerdì contrassegnato da prestazioni cronometriche nettamente inferiori non soltanto a quelle registrate su questo tracciato lo scorso anno ma anche alle simulazioni della vigilia, basate sulla media dei dati che Pirelli riceve dalle dieci squadre – l’analisi di Simone Berra, chief engineer Pirelli – Infatti, la pole è stata di quasi due secondi più veloce di quella dello scorso anno (1’34″723) e di poco più di sette decimi rispetto al tempo previsto (1’33″600)”. “A parità di gomme rispetto allo scorso anno, alcuni fattori hanno contribuito all’abbassamento dei tempi in maniera importante, oltre alla naturale evoluzione delle monoposto – continua Berra – l’asfalto rifatto che ha offerto un maggior grip adesivo, la significativa riduzione dei dossi che ha permesso alle squadre di diminuire l’altezza da terra delle vetture e temperature inferiori rispetto all’anno scorso. Per quanto riguarda la differenza di prestazione fra le mescole, da una prima analisi possiamo dire che i risultati sono sostanzialmente in linea con le previsioni, anche se va detto che – particolarmente in Q3 – non è stato facile per i piloti tirare fuori tutto il potenziale dalla mescola più morbida, anche a causa del vento con raffiche che, in alcuni momenti, hanno sfiorato i 30 km/h”. Per stasera “ci aspettiamo che, come avvenuto nel 2023, la Sprint vedrà la Medium come protagonista assoluta (lo scorso anno soltanto Sainz azzardò l’utilizzo della Soft). Anche domenica la C3 sarà la gomma più utilizzata: non è un caso che oggi nelle prove libere tutti – ad eccezione della coppia della Sauber – abbiano usato almeno un set di Hard: in una gara dove la strategia più veloce è quella su due soste e dove la Soft non sembra essere un’opzione valida, è chiaro che la Medium sarà la mescola regina”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Medium sarà la mescola protagonista della sprint di Austin
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