Maxi operazione antidroga dei carabinieri di Perugia. Smantellata “un’inedita e insospettabile organizzazione”, di trafficanti internazionali. Gli investigatori hanno arrestato più di 150 persone e sequestrato quintali di sostanze stupefacenti del valore di decine di milioni di euro.
All’operazione hanno preso parte organismi di polizia nazionali e internazionali, con il costante raccordo tra la Direzione distrettuale antimafia perugina ed Eurojust.
Le indagini hanno avuto inizio nell’estate del 2012. Partendo dal capoluogo umbro, gli investigatori hanno rivolto l’attenzione nei confronti di un gruppo di spacciatori di nazionalità tunisina, attivi nella zona della Stazione Ferroviaria di Perugia Fontivegge, sulla limitrofa Piazza del Bacio e nei pressi della fermata del Minimetrò di via Cortonese.
Monitorando i rifornitori dei pusher perugini, è stato individuato un cittadino tanzaniano, che gestiva dal nord della Polonia, una fitta rete di trafficanti di eroina dimoranti in ogni angolo del mondo. L’indagato, insospettabile, sposato con una donna del posto e con figli piccoli, riusciva a spostare sistematicamente ingenti partite di eroina dai luoghi di produzione fino alle piazze italiane.
Indagando sul cittadino tanzaniano gli investigatori hanno fatto luce su una inedita associazione criminale, costituita da persone originarie della Tanzania e del Burundi. Si trattava di persone prevalentemente sconosciute alla giustizia, solitamente occupate in professioni ordinarie, come barbieri, commercianti, attori, imprenditori, che conducevano una vita assolutamente modesta, avendo cura di non ostentare mai le proprie, reali e ingentissime possibilità economiche.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 230,991 chili di eroina per un valore stimato in circa 35 milioni di euro; 20 chili di cocaina per un valore di circa 4.2 milioni di euro; 2 chili di MDMA per un valore di circa 120.000 euro: 14,751 chili di marijuana per un valore di circa 150.000 euro.
Fino al 2013, i corrieri partivano direttamente dai luoghi di produzione della droga: Africa orientale, Pakistan, Cina, Laos (eroina grezza in grani), America latina (cocaina nelle varie forme: pasta, liquida ed in polvere).
Dopo i primi sequestri, la droga proveniente sempre dai paesi di produzione, veniva stoccata in Turchia, Tanzania, Sud Africa, Brasile, Perù e Bolivia. Da questi Paesi, cambiando di mano, veniva trasportata in verso il nord europa da dove poi, cambiando ancora una volta di mano, raggiungeva l’Italia utilizzando i mezzi più disparati: vettori aerei, navi cargo, traghetti, treni, pulman, taxi, autovetture private.
Successivamente gli organizzatori hanno iniziato ad utilizzare corrieri non più africani ma europei: italiani, greci, spagnoli, bulgari, ungheresi.
I sequestri più importanti sono avvenuti presso l’aeroporto di Orly in Francia; presso l’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi; all’aeroporto di Roma-Fiumicino; presso un Hotel di Napoli; a Santorini in Grecia ed in un Hotel romano.
(ITALPRESS).