“Sono rimasto colpito dalle tante bandiere europee che sventolano sui palazzi della vostra capitale, accanto a quelle georgiane. Colpito, ma certo non sorpreso. Basta pensare al famoso viaggio di Sulkhan-Saba Orbeliani nel Seicento, per capire come l’Europa sia sempre stata, per la Georgia, parte del proprio destino. È un segno di fiducia che ci sprona a perseguire ogni giorno, nonostante le difficoltà, il grande disegno che ha reso l’Unione un successo unico nella storia, polo di attrazione imperniato sui principi della democrazia liberale; spazio di pace e prosperità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all’Università Statale di Tbilisi, nell’ambito della sua visita in Georgia.
“Un successo che si misura anche al di fuori dei suoi confini, ove l’Europa mantiene il fascino di un progetto unico per slancio ideale e per concretezza, per chi voglia un sistema internazionale basato su regole condivise, che conducano alla convivenza, all’impegno comune e non alla contrapposizione – ha proseguito Mattarella -. Un sistema che porti a maggiore stabilità, a integrazioni a cerchi concentrici, differenziate e aperte, sintesi, e non mortificazione, delle tante identità che rappresentano la ricchezza del nostro continente”.
“I giovani e la cultura rivestono, in questo contesto, un ruolo cruciale. Sono i ragazzi dell’Erasmus a rappresentare la speranza di un’Europa 2.0, senza confini né mentali né materiali. E’ attraverso la cultura che è possibile apprezzare le rispettive specificità e comprendere quelle altrui – ha detto ancora il capo dello Stato -. Soltanto la conoscenza e il rispetto della storia consentono di non ripercorrere strade che portano a semplificazioni pericolose”.
“Il cammino intrapreso dalla Georgia invita al massimo rispetto e alla più attenta considerazione – ha spiegato Mattarella -. Migliaia di giovani georgiani hanno studiato nell’Unione grazie ad Erasmus e da settembre Tbilisi ospiterà la prima scuola europea fuori dai confini della UE. La Georgia può produrre ed esportare senza dazi grazie all’area di libero scambio con l’Europa, ma anche con tante altre regioni del mondo. I cittadini georgiani hanno sperimentato lo straordinario vantaggio della libertà di movimento: oltre 250.000 suoi cittadini hanno visitato i paesi dell’Unione Europea dall’entrata in vigore della liberalizzazione dei visti, in poco più di un anno. Il contributo di Tbilisi alla politica europea di sicurezza comune e difesa si è concretizzato nelle numerose operazioni e missioni di stabilizzazione e pace a cui ha partecipato, dalla Repubblica Centrale Africana al Mali, all’Ucraina. L’Italia –è questa la conclusione che vorrei esprimervi – rimarrà al fianco della Georgia, cui è legata da una lunga storia di amicizia. Possiamo dire, a buon titolo: un passato dal grande futuro”.