ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva, l’export registra un valore di circa 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda il vino, con un valore dell’imbottigliato che, nel 2024, ha superato i 14 miliardi di euro; con un export di quasi 8 miliardi che, per il 90%, si esprime nelle denominazioni di qualità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Roma al 44° Forum della cultura dell’olio e del vino organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier.
“Conoscete bene queste cifre: ne siete protagonisti. Io desidero sottolineare il significato di queste tendenze positive, perché si riassumono nella manifestazione di qualità.
Filiere, quindi che mettono insieme territori, saperi, professionalità, sostenibilità e salubrità, capacità di marketing e realizzano, così, un valore immateriale che va oltre gli addetti ai lavori, gli stessi consumatori, generando beni comuni – ha proseguito il capo dello Stato -. Elementi vitali per comunità gravate, spesso, nel secondo dopoguerra, dal fenomeno dell’abbandono delle terre. Dunque anche il valore del recupero di vita per le aree rurali e interne del nostro Paese. Produrre significa, infatti, abitare un luogo, averne cura”.
“Questo è un merito di grande rilievo per chi vi si dedica. Tra di loro, le donne imprenditrici, i giovani che guardano alle campagne come opportunità, le strutture cooperative, sovente a servizio delle filiere vinicole e oleicole. Lo sviluppo di cui potete nutrire orgoglio si è verificato perché avete avuto la capacità di guidare l’innovazione, così importante in agricoltura – ha detto ancora Mattarella -. Avete saputo mettervi insieme, misurarvi con la crescente dimensione internazionale, senza timore di mercati prima sconosciuti e in cui, oggi, i prodotti italiani sono leader. Il futuro non si costruisce vivendo di nostalgie. Varrebbe anche per gratuite tentazioni di nostalgia alimentare: oggi i cibi sono sicuramente più salubri e controllati di un tempo. I progressi avvengono raramente per caso. Sono, piuttosto, frutto di intuizione, studio, determinazione, impegno, capacità di operare facendo sistema. L’agricoltura non fa eccezione”.
-Foto ufficio stampa Quirinale –
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