MARQUEZ E LORENZO INSIEME “DREAM TEAM? SPERIAMO”

Il Dream Team vuole guadagnarsi i galloni sul campo, anzi, sulla pista. A Madrid si alza il velo sulla nuova RC213V che andrà a caccia dell’ennesimo titolo iridato: in sella Marc Marquez e Jorge Lorenzo, 12 Mondiali in due, compresi gli ultimi sette campionati della classe regina. In una cerimonia che ha celebrato anche il 25esimo anniversario del connubio con Repsol, ospitando sul palco anche la prima coppia di piloti formata da Mick Dohaan e Alex Crivillè, la Honda ha messo subito in chiaro gli obiettivi, che sono poi quelli di sempre: vincere. Del resto un team che ha nel palmares 14 titoli individuali, 168 gare vinte e 427 podi fra 500 e MotoGp, non può puntare ad altro. “Anno dopo anno stiamo cercando e ci stiamo avvicinando ai sogni che inseguiamo – ha ricordato Tetsuhiro Kuwata – Abbiamo due piloti con standard molto alti, il meglio che il mercato mette a disposizione. E noi cercheremo di offrire loro il meglio che possiamo produrre. I risultati di Marc parlano chiaro, il fatto che Jorge abbia accettato questa sfida dimostra quale campione è. Vogliamo continuare a fare la differenza in MotoGp”. Marquez si presenta ai nastri di partenza come l’uomo da battere: l’albo d’oro degli ultimi tre Mondiali reca il suo nome e in passato solo Mike Hailwood, Giacomo Agostini, Mick Dohann e Valentino Rossi sono riusciti a confermarsi per il quarto anno. “Essere in questa squadra significa lottare per la vittoria, per i podi, per i titoli, altrimenti è un fallimento”, è consapevole il Cabroncito, che giura amore eterno ai colori Hrc (“sono nella squadra dei miei sogni, perchè cambiare?”) e lotta contro il tempo per presentarsi al via della nuova stagione al meglio. A inizio dicembre, infatti, si è operato alla spalla sinistra per mettere fine ai problemi che lo hanno perseguitato per tutta la passata stagione.

“E’ stato uno degli inverni più noiosi della mia vita ma era necessario fare questo sacrificio per recuperare nel modo migliore – sottolinea – Qualche settimana fa i dolori erano ancora molto forti ma ora sono quasi pronto. Non sono ancora al 100% ma spero di esserci il più vicino possibile per la prima gara in Qatar”, quando l’8 marzo si accenderanno i motori. La grande novità per Marquez è rappresentata dal compagno di box: non più lo scudiero Dani Pedrosa ma l’affamato Jorge Lorenzo. “Ma non mi piace questa definizione di ‘Dream Team’, se siamo un Dream Team lo potremo dire solo a fine anno”, avverte il 25enne pilota di Cervera. Reduce da due anni in Ducati, il maiorchino non intende certo fare da comprimario: Lorenzo è il primo a sapere che la Honda è l’occasione migliore per tornare a vincere un Mondiale. “Sono stato in altre squadre con grande storia e tante vittorie ma qui è un altro livello – ammette quasi emozionato – Già arrivando ai box a Valencia si nota l’attenzione ai dettagli, la precisione, la qualità nello staff, è il sogno di qualsiasi pilota arrivare in una squadra così. Arrivo dopo i 30 anni, ma sono abbastanza maturo e non è mai troppo tardi. La fiducia che la Honda ha messo in me è una pressione ma è lo stesso quando arrivi nel motomondiale a 16 anni e devi subito raggiungere dei risultati. Cercherò di ripagare questa fiducia”. Non sarà facile visto che la sua sarà una partenza ad handicap: colpa di una caduta da cavallo, appena fuori Verona, che lo ha costretto a operarsi nei giorni scorsi per la riduzione di una frattura allo scafoide della mano sinistra. “Non posso cambiare la situazione ma cercherò di affrontarla nel modo migliore e più professionale possibile. Per fortuna la tecnologia medica è avanzata e potrò recuperare in anticipo rispetto al passato quando potevano servire 6-7 mesi. Ma 15 giorni per tornare in sella erano troppo pochi. Spero di essere pronto per il Qatar”, l’auspicio del maiorchino, che salterà i test di Sepang ma proverà a rientrare per quelli di Losail del 23 febbraio. Senza imbarazzo nel raccogliere l’eredità di Pedrosa (“nessuno nel paddock è contento che sia andato via ed è strano sostituirlo ma è un’opportunità a cui non potevo dire di no”), Lorenzo dovrà adattarsi in fretta alla nuova moto, che ha avuto di ‘assaggiare’ nei test di Valencia, sebbene in condizioni precarie anche allora. “La moto mi piace, è agile ed entra bene in curva”, le impressioni positive di Lorenzo, che come Marquez rimanda alla pista le aspettative sul tandem assembleato dalla Hrc: “Speriamo che vada tutto bene e che questo Dream Team sia tale anche nella realtà”.

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