NAPOLI (ITALPRESS) – Centinaia di manifestanti davanti Palazzo San Giacomo a Napoli per dire stop alle demolizioni giudiziali. Comincia in mattinata e va avanti fino a pomeriggio inoltrato la giornata di mobilitazione promossa dall’associazione nazionale “Casa Mia” che da anni si batte per la tutela del diritto all’abitazione e che ha promosso, nella sede del Comune partenopeo, un incontro con i sindaci della Campania. Obiettivo del vertice quello di fermare subito le ruspe, sollecitando soluzioni alternative attraverso il coinvolgimento di Governo centrale e Parlamento. La delegazione, capitanata dal presidente di Casa Mia, Mimmo Esposito, è stata ricevuta dalla vicesindaca di Napoli e delegata all’urbanistica, Laura Lieto, a cui spetterà il compito di trasferire le istanze dei manifestanti al primo cittadino e presidente nazionale Anci, Gaetano Manfredi. L’avvocato Bruno Molinaro, nel corso dell’incontro, ha illustrato una proposta di legge, costituzionalmente orientata, per mettere ordine nel caos normativo seguendo dei principi in linea con la giurisprudenza della Corte europea.
“La prima cosa che abbiamo chiesto è un ferma ruspe per 12 mesi e poi quella famosa soluzione di dare mandato ai comuni per valutare tutto quello che si può sanare perchè si tratta di più del 90%” commenta Esposito a margine dell’incontro. “Adesso – prosegue – bisogna aspettare, la settimana prossima sapremo qualcosa di concreto. Siamo riusciti a mettere insieme tanti sindaci, stiamo camminando bene, ma qui si abbatte di continuo, tutti i giorni e a macchia di leopardo, e viene colpita sempre la povera gente, tutto questo deve finire subito”.
“La proposta di legge – spiega all’Italpress l’avvocato Molinaro – è finalizzata a far graduare gli abbattimenti, a collocare le case abitate di modeste dimensioni, riconducibili all’edilizia economica popolare, all’ultimo posto della classifica. E poi bisogna consentire una mappatura degli insediamenti abusivi in vista di una sospensione delle demolizioni. Soprattutto – prosegue – si deve affermare il principio, speculare a quello affermato dalla Corte europea, per il quale non è concepibile che nel nostro ordinamento l’omicidio d’impeto si prescrive in 21 anni e la demolizione non si prescrive mai”.
– foto xc9 Italpress –
(ITALPRESS).
Manifestazione di protesta a Napoli “Stop a demolizioni”
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