Guardiola alla Juve, anzi no. Da quando la società bianconera ha ufficializzato il divorzio da Massimiliano Allegri è un continuo rincorrersi di voci: Simone Inzaghi, Sinisa Mihajlovic, Antonio Conte, Maurizio Sarri, di nomi ne sono stati accostati tanti alla panchina juventina. E l’ultimo in ordine di tempo è quello di Pep Guardiola. Ma nel caso del tecnico catalano si è andati anche oltre: se fino a qualche settimana fa era una semplice suggestione smentita dal diretto interessato (“Non andrò alla Juve, sarò l’allenatore del Manchester City anche la prossima stagione”, aveva messo in chiaro prima della finale di FA Cup), oggi è circolata voce che si fosse in realtà già giunti a un accordo per le prossime 4 stagioni, con tanto di data sia dell’annuncio che della presentazione, quel 14 giugno in cui le visite allo Stadium sono state sospese. Azioni della Juve in rialzo in Borsa e crollo delle quote fra gli scommettitori sul nome dell’ex allenatore di Barcellona e Bayern Monaco. Al City hanno inizialmente scelto la strada del silenzio: i vertici del club hanno fatto trapelare al “Sun” la massima tranquillità sul futuro di Guardiola, sotto contratto fino al 2021. Poi è stato Alberto Galassi, membro italiano del CdA dei Citizens, a spazzare via ogni dubbio.
“Siamo veramente al ridicolo – ha sbottato ai microfoni di Sky Sport – La volontà di Guardiola è di rimanere. La prima cosa che un club serio fa è contattare l’altro club visto che Guardiola è sotto contratto. Il Manchester City non può essere all’oscuro, è tutto totalmente privo di fondamento”. Da escludere anche un dietrofront di Guardiola, “una persona seria, un professionista eccezionale, che non riesce a comprendere come la sua parola non venga ascoltata: non vuole andare via e non si avvarrà di nessuna clausola. Ho parlato con Nedved, siamo amici da molti anni e ci siamo fatti due risate. Entrambi ci siamo resi conto che la questione è diventata ridicola”. A questo punto il favorito per il dopo-Allegri torna Sarri, per quanto anche il tecnico del Chelsea ieri abbia ribadito di voler rimanere a Londra. Ma sulla sua conferma ci sono meno certezze Oltre Manica. Nemmeno la vittoria dell’Europa League, infatti, potrebbe bastare: oltre ai dubbi sul piano tattico e sui metodi d’allenamento, lo spogliatoio non avrebbe gradito il modo in cui Sarri ha trattato il capitano Gary Cahill e potrebbe spingere per il suo allontanamento. Anche i tifosi dei Blues hanno da tempo ‘scaricato’ l’allenatore italiano, a maggior ragione da quando si fa il nome di Frank Lampard, una leggenda del club, per la sua successione.
Il Chelsea, insomma, potrebbe non ostacolare l’addio di Sarri – che ha ancora un anno di contratto con opzione per una terza stagione – con la Juve che lo accoglierebbe a braccia aperte: stando all'”Evening Standard”, i bianconeri avrebbero già dato la disponibilità a ‘risarcire’ gli inglesi con un indennizzo da poco più di 5,5 milioni di euro.