Una cinquina per entrare nella storia e che avvicinerebbe ancor di più gli azzurri agli Europei del 2020. Questo l’obiettivo della Nazionale di Roberto Mancini che domani affronterà a Yerevan l’Armenia del neo-giallorosso Mkhytaryan. Centrare il quinto successo consecutivo nel girone, sarebbe un record nella storia azzurra agli Europei e significherebbe pass ipotecato. Reduce da una striscia di 34 gare utili nelle qualificazioni europee (28 vittorie, le ultime 8 di fila, e 6 pareggi), l’Italia è imbattuta da 13 anni in trasferta (ultima sconfitta il 6 settembre 2006 a Parigi con la Francia) e nell’unico precedente in Armenia è tornata a casa con una vittoria, un 3-1 nelle qualificazioni al Mondiale del 2014 santificato dalle reti di Pirlo, De Rossi e Osvaldo. Il gol del momentaneo pareggio lo realizzò Henrickh Mkhitaryan, il neo romanista stella indiscussa di una nazionale relegata al 98° posto del ranking Fifa, ma a sorpresa terza nel Gruppo J a quota 6 punti grazie ai successi con Liechtenstein e Grecia.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato Mancini in conferenza stampa, spiegando di avere un solo dubbio di formazione – è raggiungere il prima possibile la qualificazione all’Europeo e queste sono due partite fondamentali. Siamo riusciti a fare bene fino ad oggi, ora ci ritroviamo dopo quattro mesi e non saremo al massimo della forma fisica, ma abbiamo altre armi con cui sopperire. A livello fisico l’Armenia è più avanti di noi, visto che in tanti giocano in campionati che sono già arrivati a metà. Il meglio lo esprimono in avanti, dove hanno quattro giocatori con caratteristiche tecniche importanti e molta velocità. Arrivano da un’ottima partita giocata ad Atene e sono in corsa per la qualificazione. Servirà una grande partita, dovremo mettere le cose in chiaro subito e incontreremo delle difficoltà se la giocheremo pensando che possa essere una partita semplice”.
Da Chiellini e De Sciglio, da Cristante a Lorenzo Insigne, negli ultimi giorni Roberto Mancini ha perso diversi giocatori per strada: “Sono molto dispiaciuto per i tre infortunati gravi che abbiamo avuto (Chiellini, Piccini e Pavoletti), gli altri sono malanni che per fortuna passano in fretta”.
“Alcuni giocatori, ad esempio quelli del Torino, sono per forza di cose più avanti, ma la priorità è ricominciare dal secondo tempo contro la Bosnia, da quella mentalità offensiva. Un po’ di difficoltà le avremo, come le abbiamo avute contro la Finlandia. Dovremo dare il meglio nei momenti di difficoltà”. Con Chiellini fermo ai box, la fascia di capitano sarà sul braccio di Leonardo Bonucci: “Facciamo un grosso in bocca al lupo a Giorgio – il saluto di Bonucci – sicuramente mancheranno la sua esperienza e la sua leadership, il saper gestire dei momenti della partita e la capacità di aiutare i compagni. Ci auguriamo di ritrovarlo al più presto, lo aspettiamo a braccia aperte”. Scendendo in campo con Armenia e Finlandia, Bonucci raggiungerebbe Alessandro Del Piero al decimo posto nella classifica delle presenze in maglia azzurra (91): “Siamo qui per vincere – avverte il difensore – ma dobbiamo stare attenti all’Armenia. Hanno giocato una buona partita in Grecia, domani saranno molto motivati e sono in forma. L’ultima volta che abbiamo incontrato l’Armenia a Napoli finì 2-2 e quel pari ci tolse la possibilità di essere teste di serie al Mondiale brasiliano, complicandoci il cammino”.
(ITALPRESS).
MANCINI “NON AL TOP IN ARMENIA, MA SIAMO L’ITALIA”
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