Maltempo, Zaia “Conta danni pesantissima, ma evitata tragedia peggiore”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Quanto accaduto stanotte nel Vicentino lungo l’asta dell’Agno, è un evento di portata eccezionale per violenza e quantità di acqua caduta. Il Veneto in questo venerdì santo piange due morti, papà e figlio, che stavano recandosi a dare una mano ai soccorritori a Valdagno ma per una tragica fatalità sono caduti in una voragine stradale aperta dalla violenza delle acque del fiume. La conta dei danni è pesantissima ma sarebbe stata anche peggiore se non avessimo aperto tre bacini di laminazione che hanno contenuto la piena dei fiumi nel Vicentino. Ancora una volta le opere realizzate in Veneto hanno salvato il territorio da conseguenze ben peggiori. Ho da poco firmato la richiesta di Stato di Emergenza”. Sono le parole del presidente Luca Zaia durante la conferenza stampa tenuta nella sede della Protezione Civile del Veneto, dove è stata analizzata l’eccezionale ondata di maltempo che ha causato due vittime a Valdagno, padre e figlio, caduti con l’auto in una voragine stradale e i cui corpi sono stati rinvenuti stamane 10 km più a valle, a Trissino.

“Rinnovo le condoglianze alla famiglia Nardon, gravata in questo venerdì santo dal lutto per la duplice perdita di Leone e Francesco, deceduti – secondo quanto si è potuto apprendere – durante la corsa per portare soccorso, in modo volontario, a chi era nel bisogno. L’areale maggiormente coinvolto è quello tra i comuni di Recoaro Terme, Valdagno, Cornedo Vicentino, Arzignano, Brogliano, Trissino – ha dichiarato Zaia -. Sono scesi oltre 100 mm di acqua in poco tempo, con picchi a Valli del Pasubio con 134 mm e a Staro 191 mm. Al ponte di Brogliano il livello pluviometrico dell’Agno ha registrato il record storico con 273 cm. Grazie al Genio civile di Vicenza, sono stati aperti il bacino di Montebello alle 19.30 invasando oltre 4 milioni di metri cubi di acqua su una capacità di 6; il bacino di Trissino alle 20 con 1,8 milioni di metri cubi invasati (il 50% della capacità); il bacino di Caldogno che dalle 22.40 ha invasato 1,3 milioni di mc di acqua; oggi è parzialmente entrato in funzione quello sull’Orolo a Costabissara. Ci sono, allo stato attuale, 7 persone evacuate a Valdagno, 3 a Trissino; a Cornedo stanotte son rimaste isolate 50 persone ma ora i volontari hanno riaperto la strada ed è tutto risolto”

Nell’emergenza sono state impiegate 16 squadre della Protezione civile del Veneto con 80 volontari; l’assessore Gianpaolo Bottacin si è recato sul posto e con lui i tecnici del Genio civile; i Vigili del Fuoco hanno gestito 150 richieste di soccorso nella notte dal Vicentino, 80 dal Veronese.

“I bacini di laminazione ci hanno salvato, ma è necessario che a Roma si faccia una scelta strategica ecome avvenuto in Veneto dopo la grande alluvione del 2010 – si investa nella difesa del suolo utilizzando fondi PNRR che già ci sarebbero. Abbiamo costruito 13 bacini, ora partiranno quelli di Pra’ dei Gai nel Trevigiano e di Breganze-Sandrigo. Poi si inizierà a realizzarne uno a Vighizzolo d’Este. Per il Piave, siamo in fase di progettazione; il fiume in regime di piena ha una portata di 5.000 metri cubi al secondo, è necessario arrivare al più presto a cantierare le opere di difesa idraulica. Segnalo anche un ulteriore, importante, elemento di debolezza, legato alle arginature. Abbiamo 5.000 chilometri di argini e molti di questi vengono indeboliti dalle tane degli animali. Le diaframmature hanno costi rilevanti, ne sono state realizzate molte, ma servono maggiori risorse”.

-Foto Regione Veneto-
(ITALPRESS).

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