MALTEMPO, SICILIA IN LUTTO

Sono state trasferite nella parrocchia Madonna di Lourdes, in piazza Ingastone, a Palermo, le salme delle nove vittime della tragedia del maltempo a Casteldaccia. Nella chiesa è stata allestita la camera ardente.

I funerali, si terranno martedì 6 novembre alle 11, in cattedrale. 

La tragedia ha scosso l’intera Sicilia, e ha riportato al centro del dibattito il tema dell’abusivismo edilizio. La Procura di Termini Imerese, guidata dal procuratore Ambrogio Cartosio, ha avviato un’inchiesta. La villetta, secondo i primi accertamenti, era abusiva. Da dieci anni pendeva sull’immobile un’ordinanza di demolizione emessa dagli uffici tecnici del comune di Casteldaccia. Ma tutto era stato bloccato da un ricorso al Tar. L’abitazione era stata costruita a meno di 150 metri dall’argine del torrente Milicia, in una zona di inedificabilità assoluta, dove si trovano anche altre abitazioni. 

Lì sabato si erano riuniti due nuclei familiari, 12 persone: nonno, figli e nipotini sterminati dalla piena del fiume Milicia, di cui appena qualche ora prima molti di noi ignoravano l’esistenza. Il capofamiglia, Giuseppe Giordano, e la nipote si erano allontanati dalla casa poco prima della tragedia e così si sono salvati. Tra i dieci rimasti nella villa l’unico sopravvissuto si è salvato arrampicandosi su un albero.

Le vittime sono i nonni con le due famiglie dei figli: Rachele Giordano, 1 anno; Federico Giordano, 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni; il figlio Marco Giordano, 32 anni, e la sorella Monia Giordano, 40 anni; Francesco Rughoo, 3 anni, Nunzia Flamia, 65 anni. La famiglia era solita trascorrere i giorni di festa nell’abitazione, che da un paio d’anni prendeva in affitto.

Una Sicilia scossa anche da altre due drammi. A Vicari, il maltempo si è portato via Alessandro Scavone, 44 anni, consigliere comunale a Salemi. L’uomo è stato trovato senza vita dai vigili del fuoco. La vittima, insieme a Salvatore D’Amato, 21 anni, che si è salvato, era andata a recuperare un amico rimasto isolato.

Altri due morti sono stati registrati in provincia di Agrigento. Si tratta di Cosimino Fustaino, 54 anni, originario di Cammarata, e della sua compagna, di nazionalità tedesca. I due erano a bordo di un’auto che è stata travolta da un torrente esondato nei pressi proprio di Cammarata, dove avevano deciso di trascorrere la festività di Ognissanti.

Proseguono ancora le ricerche del medico Giuseppe Liotta, di 40 anni, disperso dalla notte tra sabato e domenica. Era a bordo della sua Volkswagen Tiguan e da Palermo si stava recando all’ospedale dei Bianchi di Corleone per il cambio turno. La vettura e’ stata travolta dal fango e dai detriti in contrada Raviotta. Di lui non si sa che fine abbia fatto.

Quanto avvenuto nell’isola, commenta il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, “è una tragedia enorme, indescrivibile – sottolinea -. Sono vicino, nel profondo, alle famiglie coinvolte alle quali va il cordoglio di tutto il Governo. Purtroppo quanto sta accadendo in tutta Italia, a partire dalla Sicilia, che ha pagato il prezzo più alto, è la conseguenza di una pessima gestione del territorio perpetuata negli anni. E l’Italia sta subendo già le conseguenze della tropicalizzazione del clima con precipitazioni violente alternate a periodi di siccita’”.

“Come Governo – aggiunge – stiamo lavorando seguendo due direttrici: quella emergenziale, affidata alla Protezione civile, per sollevare i cittadini e i comuni colpiti, per dare risposte immediate, per offrire soluzioni veloci alla tragedia, e quella strutturale”. “Il mio Ministero – annuncia Costa – ha a disposizione fondi contro il dissesto che abbiamo scelto di stanziare in base a programmazioni triennali: 900 milioni a triennio per un totale di circa 6 miliardi di euro in tutto. Uno stanziamento che andrà a finanziare quegli interventi di messa in sicurezza del territorio che costituiscono la prima e più importante opera pubblica di cui l’Italia ha bisogno”.

 

 

 

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