BOLOGNA (ITALPRESS) – Il deflusso delle piene lungo i fiumi romagnoli, in particolare Lamone, Senio e Santerno, e del bacino del Reno è proseguito lentamente, ma in maniera costante per tutta la notte. Questa mattina nessun corso d’acqua in Romagna superava più la soglia rossa, ma l’attenzione è mantenuta al massimo, perché i livelli idrometrici restano alti, sopra soglia due. I punti più critici, come i passaggi del Lamone a Mezzano e a Villanova di Bagnacavallo, nel ravennate, sono stati monitorati tutta la notte sul posto dagli operatori di Protezione civile, Forze dell’ordine, volontari e addetti delle ditte specializzate alla pulizia per azioni di pronto intervento e rimozione dei materiali accumulati dalle acque.
Inoltre, le precipitazioni della notte hanno riempito i corsi d’acqua nei tratti collinari, rallentando l’esaurimento a valle e in pianura. Dunque, la macchina della Protezione civile regionale, coadiuvata dalle colonne mobili provenienti da Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, in stretto collegamento col Dipartimento nazionale, continua a essere attiva. Così come continuerà a essere aperto il Centro operativo regionale di Bologna, che coordina le operazioni da ormai 48 ore. Cor dove il presidente della Regione, Michele de Pascale, e la sottosegretaria Manuela Rontini, hanno seguito l’andamento della situazione durante la nottata.
La preoccupazione più forte è la tenuta di alcuni tratti arginali in pianura, fortemente stressati dalle alluvioni degli ultimi mesi e oggetto di lavori urgenti nel recente passato. Così come è previsto che la pioggia continui anche oggi, in maniera sparsa e irregolare, prevalentemente sul settore centro-occidentale della regione, in spostamento dai rilievi alla pianura. Nel bolognese non risultano situazioni di criticità.
Sono cadute ingenti quantità di pioggia, fino a 200 millimetri a Marradi, bacino del Lamone, paragonabili a quelle delle alluvioni precedenti. Precipitazioni straordinarie che insistono su terreni già fradici e saturi per le piogge dei mesi scorsi, evidenzia la Regione.
“L’attenzione sui fiumi resta massima ma non si sono registrate esondazioni e rotture arginali. Una situazione rimasta sotto controllo anche grazie ai lavori effettuati negli ultimi due anni: oltre 300 cantieri completati dopo la drammatica alluvione del maggio 2023, soprattutto di rifacimento e consolidamento degli argini, nuove golene e riprese golenali. Così come sono state fondamentali le oltre 30 opere realizzate dopo le alluvioni, in particolare nella città metropolitana di Bologna, dell’autunno 2024: anche queste hanno permesso una migliore gestione di quanto accaduto”, si legge ancora nella nota della Regione.
Da domani, una volta calato il livello dell’acqua, inizieranno le operazioni di pulizia degli argini e degli alvei dagli alberi scesi a valle. Massimo l’impegno del sistema di Protezione civile, a partire dai volontari: nella giornata di ieri hanno operato 240 persone suddivise in 57 squadre, oggi 146 su 30 squadre. Gli evacuati presi in carico sono 53, tutti nel bolognese, di cui 35 persone tra Imola e Casalfiumanese.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).