LA VALLETTA (MALTA) (MNA/ITALPRESS) – Malta e altri sei Stati membri dell’UE hanno vinto una sentenza della Corte di giustizia europea contro una legge che avrebbe obbligato camion e veicoli pesanti a tornare nel paese di origine ogni otto settimane. La vittoria pone fine a una disputa durata quattro anni contro la norma sulla “restituzione dei veicoli” nel pacchetto mobilità dell’UE. Malta, Polonia, Lituania, Bulgaria, Romania, Cipro e Ungheria hanno sostenuto che ciò ha gravato ingiustamente sulle imprese locali con costi eccessivi. Gli Stati membri, molti dei quali alla periferia dell’Europa, hanno sostenuto che le regole erano protezionistiche e minavano la loro capacità di competere nel mercato libero. La Corte di giustizia europea ha stabilito che il Parlamento europeo e il Consiglio “non avevano dimostrato di disporre di informazioni sufficienti al momento dell’adozione di tale misura per consentire loro di valutarne la proporzionalità”. La lobby imprenditoriale maltese ha sostenuto che, anche se per le compagnie di trasporto dell’Europa continentale si trattava di una questione relativamente semplice di attraversare un confine terrestre, ciò rendeva le cose molto più costose per le compagnie di trasporto maltesi, che dovevano riportare i loro veicoli a Malta. Questo processo ha aggiunto “costi aggiuntivi sproporzionati agli operatori del trasporto stradale e di conseguenza ai clienti commerciali e ai consumatori finali” e ha posto Malta in una posizione di svantaggio. Sia il governo che l’opposizione maltese hanno espresso la loro soddisfazione per la sentenza della Corte di giustizia europea. Il ministero dei trasporti ha affermato che la legge ha causato “complicazioni logistiche” e ha avuto un impatto negativo sulle emissioni e sui costi, costringendo gli operatori a intraprendere diversi viaggi non necessari per rispettare le regole. Nel frattempo, l’eurodeputato nazionalista Peter Agius ha affermato che la sentenza potrebbe avere “ripercussioni politiche più ampie” nell’affrontare simili ingiustizie nei viaggi marittimi e aerei, come il sistema “ingiusto e altrettanto sproporzionato della direttiva UE ETS che ora sta favorendo i porti nordafricani a pregiudizio di del Porto franco maltese”.(ITALPRESS).
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