Malta, Roberta Metsola non esclude un ritorno in politica nazionale

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha lasciato la porta aperta ad un suo potenziale ritorno nella politica maltese, osservando di essere sempre pronta a servire ovunque ce ne sia bisogno. In un’intervista trasmessa ieri sera sulla televisione nazionale maltese, Metsola ha ribadito il suo impegno verso la sua terra d’origine, dichiarando: “Mi assumo sempre le mie responsabilità e servirò sempre dove sono necessaria.”

La presidente del Parlamento europeo ha anche chiarito che non ha mai davvero lasciato la politica maltese, nonostante il suo ruolo di rilievo nelle istituzioni europee. Durante l’intervista, Metsola non ha risparmiato critiche nei confronti del primo ministro Robert Abela, in particolare per quanto riguarda la spesa per la difesa di Malta. Metsola ha accusato Abela di ipocrisia dopo le sue recenti dichiarazioni in cui affermava che Malta non avrebbe aumentato il budget per la difesa.In realtà, la spesa per la difesa è raddoppiata negli ultimi anni”, ha affermato, sottolineando le contraddizioni nella posizione pubblica del primo ministro. Metsola ha anche ricordato che Abela è stato l’unico a votare a favore dell’aumento della spesa per la difesa e che ha messo in discussione la neutralità di Malta partecipando all’Assemblea parlamentare della Nato. Ha inoltre fatto riferimento al contributo di Malta con un ufficiale militare per aiutare l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia.

Passando alla politica interna maltese, Metsola ha sottolineato la necessità di una riforma completa in tutti i partiti politici di Malta. Ha evidenziato la necessità di un cambiamento nel finanziamento dei partiti e nel funzionamento dei media nel paese. Un’area chiave che ha identificato per la riforma è stata la struttura del parlamento maltese.

“Malta rimane l’unico stato membro dell’Ue con deputati part-time”, ha osservato Metsola, chiedendo un sistema in cui i deputati lavorano a tempo pieno per servire meglio i loro elettori. In tema di parità di genere, Metsola ha criticato aspramente il meccanismo correttivo di genere introdotto in vista delle elezioni generali del 2022. Ha definito la misura “la più grande offesa alle donne”, affermando che chiaramente non ha risolto i problemi che avrebbe dovuto affrontare.

L’intervista si è poi spostata su questioni internazionali. Pur evitando di criticare direttamente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Metsola ha riconosciuto che la sua leadership richiedeva un adattamento. “Capisco che il suo obiettivo fosse proteggere il mercato interno degli Stati Uniti, ma una guerra commerciale non è la soluzione,” ha dichiarato, facendo riferimento ai dazi di Trump sui prodotti europei. Metsola ha sottolineato che tali tensioni avevano già portato a una guerra commerciale nel 2017, che alla fine non aveva giovato a nessuno.

Riguardo alla situazione a Gaza, Metsola ha ribadito l’impegno del Parlamento europeo per l’aiuto umanitario e la spinta per un cessate il fuoco permanente. Ha sottolineato che il Parlamento europeo si è fatto sentire inviando più aiuti a Gaza e chiedendo il rilascio degli ostaggi. Per quanto riguarda il controllo di Gaza da parte di Hamas, Metsola ha chiarito che non considera la leadership del gruppo un passo verso la risoluzione del conflitto. Per quanto riguarda il suo futuro, le dichiarazioni di Metsola suggeriscono che rimane profondamente legata alla politica maltese e sta seguendo da vicino gli sviluppi, pur bilanciando i suoi doveri sul palcoscenico europeo.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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