LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – L’agenzia di rating Morningstar DBRS ha confermato il rating di Malta come emittente a lungo termine in valuta estera e locale a A (livello alto) con outlook stabile, sottolineando la robusta crescita economica del paese e una posizione esterna resiliente. L’agenzia ha inoltre confermato i rating a breve termine in valuta estera e locale a R-1 (livello medio).
Nonostante le incertezze economiche globali, DBRS ha attribuito alla diversificazione dell’economia maltese, fortemente orientata ai servizi, il merito di aver sovraperformato l’Eurozona, pur evidenziando pressioni crescenti legate ai deficit fiscali, alla crescita della popolazione e a problematiche di governance.
Nel 2024, l’economia maltese è cresciuta del 6%, in netto contrasto con la media dell’Eurozona dello 0,9%. La crescita è stata trainata dal turismo, dai servizi professionali e dalle esportazioni del settore finanziario. Sebbene si preveda un rallentamento al 4% nel 2025 e al 3,6% nel 2026, DBRS si aspetta che Malta continui a sovraperformare i suoi omologhi europei.
“Nonostante le incertezze globali, l’economia maltese orientata ai servizi è meno vulnerabile agli shock commerciali come l’aumento dei dazi statunitensi”, ha osservato DBRS. Tuttavia, l’agenzia ha avvertito che il modello di crescita ad alta intensità di lavoro e la densità demografica in aumento potrebbero mettere sotto pressione le infrastrutture del Paese.
L’agenzia ha evidenziato come il disavanzo fiscale si sia ridotto al 3,7% del PIL nel 2024, rispetto al 4,6% del 2023, grazie a entrate statali solide. Tuttavia, DBRS ha segnalato persistenti pressioni fiscali, tra cui i sussidi energetici e nuovi impegni di spesa come l’accordo salariale con gli insegnanti.
La Banca Centrale di Malta prevede che il disavanzo scenda sotto la soglia del 3% stabilita dall’UE entro il 2026, ma DBRS ha sottolineato che nuove misure di sostegno alle famiglie – come i tagli all’imposta sul reddito, il cui costo è stimato allo 0,5% del PIL – potrebbero rallentare il processo di consolidamento fiscale.
Inoltre, la continua dipendenza dai sussidi energetici e le incertezze legate alle entrate derivanti dal programma di cittadinanza per investimenti e dalla riforma della tassazione delle imprese sono state indicate come rischi per la stabilità fiscale.
Il debito pubblico maltese dovrebbe salire gradualmente dal 48,9% del PIL nel 2024 al 50,1% entro il 2026, rimanendo comunque al di sotto della media dell’Eurozona. Anche l’onere degli interessi resta relativamente basso, offrendo al governo una certa flessibilità fiscale in caso di peggioramento delle condizioni economiche.
“Sebbene il debito sia più elevato rispetto al periodo pre-COVID del 2019, il livello attuale offre al governo uno spazio prezioso per sostenere l’economia in caso di stress”, ha dichiarato DBRS.
DBRS ha elogiato il settore bancario maltese per la sua solida posizione patrimoniale e i bassi livelli di crediti deteriorati. Le banche core detenevano un coefficiente Tier 1 del 21% e un tasso di crediti deteriorati (NPL) del 2,1%. Tuttavia, l’elevata esposizione del settore ai mutui residenziali – che rappresentano il 66% dei prestiti al settore privato – è stata segnalata come un punto di vulnerabilità.
La governance rimane un “quadro misto”, secondo il rapporto. Sebbene DBRS abbia riconosciuto i progressi di Malta, come l’uscita dalla lista grigia del GAFI e le riforme giudiziarie in corso, ha anche segnalato un calo degli indicatori relativi all’efficacia del governo e al controllo della corruzione.
L’agenzia ha richiesto “prove più tangibili di una maggiore efficienza ed efficacia” delle istituzioni maltesi, in particolare nel sistema giudiziario e negli sforzi anti-corruzione.
DBRS ha indicato che un miglioramento significativo nella riduzione del debito o una maggiore resilienza economica potrebbero portare a un miglioramento del rating. Al contrario, una revisione al ribasso potrebbe derivare da un peggioramento delle finanze pubbliche o da un’inversione delle riforme in materia di governance.
Fattori sociali e di governance – in particolare il capitale umano e la trasparenza istituzionale – hanno avuto un impatto rilevante nella valutazione del merito di credito, ha sottolineato l’agenzia.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).