LA VALLETTA (ITALPRESS/MNA) (ITALPRESS) – Secondo i nuovi dati pubblicati, Malta ha rimpatriato o ricollocato più di 3.300 persone negli ultimi cinque anni. Le cifre, che coprono il periodo dal 2020 all’inizio di ottobre 2024, rappresentano una media di 670 deportazioni all’anno, segnando un cambiamento significativo nell’approccio della nazione mediterranea alla gestione della migrazione.
I dati, rilasciati dalla polizia maltese, rivelano un ampio elenco di oltre 50 paesi di origine, che vanno dalle nazioni dell’Asia meridionale come India e Nepal ai paesi africani tra cui Marocco e Somalia, nonchè stati europei come Serbia e Albania.
Le autorità hanno confermato che i rimpatri sono stati condotti in conformità con i permessi di soggiorno dell’UE e dell’area Schengen o con lo status di cittadinanza.
Il ministro dell’Interno Byron Camilleri ha rivelato che solo nei primi dieci mesi del 2024 sono state “allontanate dal Paese” 1.103 persone. Ciò include i richiedenti asilo non qualificati, coloro che risiedono irregolarmente a Malta e i rimpatriati volontari. Nello stesso periodo, solo 155 persone sono arrivate irregolarmente a Malta, mentre 125 sono state rimpatriate nei paesi di origine e 60 sono state ricollocate, con una conseguente diminuzione netta degli arrivi irregolari.
L’Ufficio nazionale di statistica segnala una drastica riduzione del 35,2% delle richieste di asilo rispetto all’anno precedente, con solo 854 richieste, tra cui sia la prima richiesta che quelle ripetute, registrate entro giugno 2024.
Questo calo coincide con una diminuzione del 14,6% degli arrivi irregolari tramite il mare, posizionando Malta tra gli Stati membri dell’UE con i tassi di decisioni positive di asilo più bassi, insieme a Cipro.
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