LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Una decisione del governo maltese di revocare un regime che dava ai migranti l’opportunità di acquisire una carta d’identità per un minimo di due anni ha lasciato circa mille richiedenti asilo respinti bloccati in un’incertezza giuridica.
La questione è stata sollevata di recente anche in Parlamento dall’opposizione, chiedendo al governo di lavorare su una politica coerente sui richiedenti asilo respinti. Alcuni richiedenti asilo risiedevano a Malta da oltre un decennio senza avere un’adeguata protezione legale. Queste persone prive di documenti non godono di pieni diritti legali.
Lo schema è stato lanciato il 15 novembre 2018, noto come Autorizzazione di soggiorno specifica, che ha concesso ai contribuenti attivi residenti a Malta da più di cinque anni la possibilità di ottenere una carta d’identità. Ogni richiedente asilo qualificato aveva diritto a un permesso di soggiorno valido per due anni con possibilità di rinnovo, essenziali di assistenza, licenze di lavoro, istruzione e formazione, cure mediche e privilegi di viaggio. Ciò significa che queste persone non possono essere sposate, non potranno mai beneficiare dell’indennità di disoccupazione e, nel caso abbiano figli, sarà difficile per ricevere una basica istruzione.
L’ONG Aditus ha fatto riferimento alla situazione in Europa, dove molti governi dell’UE offrono programmi di regolarizzazione perchè è nel loro interesse nazionale fornire documenti ai richiedenti asilo in quanto ciò previene la criminalità, combatte la povertà, stimola i settori economici e combatte il razzismo. L’ONG sta esortando il governo maltese ad agire per regolarizzare tutti i richiedenti asilo respinti che hanno vissuto a Malta per cinque anni o più e non sono stati rimpatriati nel loro paese.
– foto xf3/Italpress –
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