Malta, Metsola critica il meccanismo correttivo di genere “Penalizza le candidate donne”

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha nuovamente espresso le sue preoccupazioni riguardo al meccanismo correttivo di genere adottato da Malta, sostenendo che il sistema, introdotto per aumentare la rappresentanza femminile in politica, non ha raggiunto l’obiettivo prefissato e rischia ora di fare più danni che benefici.

Il meccanismo, lanciato nel 2021, è stato concepito per affrontare la persistente sottorappresentazione delle donne nella politica maltese, integrando il numero di deputate elette nel caso in cui si rilevi uno squilibrio di genere. Tuttavia, nelle elezioni generali del 2022, solo quattro donne sono state elette direttamente in Parlamento, sollevando dubbi sull’efficacia del sistema. Parlando in modo diretto, Metsola ha descritto il meccanismo come uno strumento che si è trasformato da mezzo di emancipazione a “schermo” che distorce la rappresentanza democratica.

“Invece di creare un sistema più equo, manipola le statistiche e penalizza le candidate donne,” ha dichiarato. Il meccanismo è stato oggetto di critiche da parte di diverse donne impegnate in politica, che lo hanno definito “offensivo” e hanno sostenuto che non affronta i veri ostacoli strutturali che impediscono l’accesso delle donne alla politica. Metsola ha invocato una discussione più ampia e matura sulle cause profonde della disparità di genere e della disfunzione democratica a Malta. Ha sottolineato che Malta resta l’unico Stato membro dell’Ue senza un Parlamento a tempo pieno, un fattore che, a suo avviso, contribuisce in modo significativo alla stagnazione politica del Paese.

“Se vogliamo fare una vera differenza,” ha affermato Metsola, “è tempo di una discussione matura sul perché Malta sia ancora l’unico Stato membro dell’Ue senza un Parlamento a tempo pieno; sulla necessità che i nostri parlamentari abbiano accesso a ricercatori; sulla riforma del finanziamento dei partiti politici in modo da evitare che debbano competere con le Ong per raccogliere fondi”.

Oltre alle riforme strutturali, Metsola ha sottolineato l’importanza di un cambiamento nella cultura politica maltese. Ha esortato ad abbandonare tribalismo, ricerca del consenso a tutti i costi e iperpartitismo, che a suo avviso hanno da tempo caratterizzato negativamente il dibattito politico nel Paese.

“Cambiare il tono della politica è importante quanto cambiare i sistemi,” ha aggiunto. “Malta merita un ambiente politico in cui contano più le idee che le appartenenze, e in cui la riforma sia guidata da un autentico impegno per il progresso”. Le dichiarazioni di Metsola hanno riacceso il dibattito su come raggiungere l’uguaglianza di genere e la maturità democratica a Malta, con molte voci che ora chiedono una rivalutazione del meccanismo correttivo e un serio esame delle riforme istituzionali più ampie.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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