Malta, iniziato il processo per l’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – È ufficialmente iniziato il tanto atteso processo giudiziario dei quattro uomini accusati di essere coinvolti nell‘assassinio della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia, avvenuto quasi otto anni fa e che ha sconvolto profondamente Malta e l’opinione pubblica internazionale.

Mercoledì è stata selezionata la giuria per il processo contro i fratelli Robert e Adrian Agius – noti come i fratelli ‘Ta’ Maksar’ – insieme a Jamie Vella e George Degiorgio. Gli imputati devono rispondere complessivamente di sette capi d’accusa, tra cui l’omicidio volontario di Caruana Galizia nel 2017 e dell’avvocato Carmel Chircop in un caso separato del 2015.

Alcuni degli imputati sono anche accusati di detenzione illegale di esplosivi e armi da fuoco. Caruana Galizia, 53 anni, fu uccisa il 17 ottobre 2017, quando una bomba piazzata sotto la sua auto esplose a distanza poco dopo che la giornalista aveva lasciato la sua abitazione a Bidnija. L’attentato portava i segni distintivi di un omicidio commissionato da professionisti e segnò un punto di svolta nel panorama politico e giudiziario maltese. Nota per il suo giornalismo coraggioso, Caruana Galizia aveva indagato a fondo su corruzione, riciclaggio di denaro e crimine organizzato, reati spesso legati a figure di spicco della politica e dell’imprenditoria. Al momento della sua morte stava investigando su scandali di alto profilo, tra cui quello riguardante la società segreta 17 Black, con sede a Dubai e collegata all’imprenditore maltese Yorgen Fenech.

L’assassinio suscitò immediata condanna a livello globale, con organizzazioni per la libertà di stampa, il Parlamento europeo e difensori dei diritti umani che chiedevano giustizia. L’ondata di indignazione portò infine all’apertura di un’inchiesta pubblica, che nel 2021 ha concluso che lo Stato maltese aveva creato una “cultura dell’impunità” che aveva favorito l’omicidio, a causa di gravi falle nei controlli e della negligenza politica. George Degiorgio, uno degli imputati oggi a processo, ha ammesso il proprio coinvolgimento nell’omicidio durante un’intervista rilasciata nel 2022.

Gli inquirenti ritengono che Robert e Adrian Agius abbiano fornito l’esplosivo usato nell’attentato, mentre Jamie Vella avrebbe coordinato la logistica dell’operazione. Il presunto mandante, Yorgen Fenech, fu arrestato nel 2019 mentre tentava di fuggire da Malta a bordo del suo yacht, ed è ancora in attesa di processo. Ci si aspetta che il processo faccia ulteriore luce sulla vasta rete criminale sospettata di aver eseguito omicidi su commissione a Malta, con l’omicidio di Caruana Galizia visto come l’esempio più eclatante di un sistema più ampio di violenza e corruzione.

Lo stesso gruppo è stato collegato anche all’omicidio di Carmel Chircop, un avvocato ucciso a colpi di pistola nel 2015 in quello che inizialmente era sembrato un caso isolato. Tuttavia, recenti dichiarazioni di Vincent Muscat – testimone chiave e uno dei tre imputati iniziali per l’omicidio di Caruana Galizia – hanno collegato i fratelli Agius e Vella a entrambi gli omicidi. Muscat ha patteggiato nel 2021, ottenendo una pena ridotta in cambio della sua collaborazione.

Secondo l’accusa, entrambi gli omicidi sarebbero stati orchestrati dalla stessa rete di crimine organizzato, con l’intento di eliminare minacce percepite – siano esse giornalistiche o finanziarie. Per molti, l’apertura di questo processo rappresenta un passo cruciale verso la condanna della rete criminale e la conquista della giustizia per Daphne Caruana Galizia. Il procedimento è destinato a protrarsi per diverse settimane, con l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media che rimane alta, mentre Malta affronta le gravi problematiche emerse grazie alla determinazione di una donna nel cercare la verità.

– foto Net News –

(ITALPRESS).

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