LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Un’inchiesta pubblica sull’assassinio della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia ha concluso che lo Stato maltese deve assumersi la responsabilità dell’accaduto per aver creato una cultura di impunità che si è infiltrata nelle istituzioni del paese.
In un rapporto di 437 pagine, l’inchiesta non ha trovato alcuna prova che lo Stato maltese fosse attivamente coinvolto nell’omicidio, ma ha concluso che una cultura di impunità è stata creata dai più alti ranghi del potere all’interno dell’amministrazione dell’ex primo ministro Joseph Muscat: “L’impunità è stata generata ai massimi livelli nel cuore dell’amministrazione e come una piovra si è diffusa ad altri enti come le istituzioni di regolamentazione e la polizia portando al crollo dello Stato di diritto”.
Il rapporto afferma che lo Stato maltese non ha riconosciuto “i rischi reali e immediati, inclusa la condotta criminale di terzi, sulla vita di Daphne Caruana Galizia” e non ha preso le misure necessarie per proteggere la giornalista. Notando che l’omicidio di Daphne Caruana Galizia era “intrinsecamente, se non esclusivamente” legato al suo lavoro investigativo su importanti progetti che coinvolgono grandi imprese, il rapporto afferma che la polizia maltese non esclude il coinvolgimento di altre parti dietro quelle accusate dell’omicidio.
(ITALPRESS).
Malta, inchiesta su Daphne Caruana Galizia”Stato colpevole per impunità”
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