La fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung ha pubblicato il “Sustainable Governance Index – SGI”, che elabora un indice sulla qualità della democrazia nel mondo. Il rapporto colloca Malta al 35mo posto nella classifica dei paesi con la democrazia più solida. L’indice è la risultante di una serie di indicatori: processo elettorale, accesso alle informazioni, diritti civili e libertà sociali, e stato di diritto.
Il sito della fondazione Bertelsmann Stiftung elabora una spiegazione di tale risultato articolata su vari punti. Il sito riconosce la presenza di una legge elettorale imparziale ed efficace, nel senso che garantisce governabilità al vincitore, che è sempre individuabile in maniera chiara, anche in caso di un margine ridotto.
Il punteggio relativo a diritto civili e libertà sociali è alto, anche in considerazione del fatto che il parlamento maltese ha recentemente approvato una legge cha garantisce ampi diritti a LBGTQ (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) e che promuove la parità di genere. In questo campo sono state riscontrate, tuttavia, diverse forme di discriminazione su base politica e nei confronti degli stranieri, specialmente in alcune categorie di lavoratori.
Mentre viene riconosciuto un miglioramento a livello legislativo per quanto riguarda la lotta alla corruzione, l’implementazione di tali procedure non è ritenuta soddisfacente. Sul sito di Bertelsmann Stiftung si legge anche che l’opposizione parlamentare, storicamente, ha sempre accusato la maggioranza, e di conseguenza il governo, di corruzione, ma si nota anche che tali istanze non sono mai state considerate appieno, ed a volte sono state addirittura ignorate.
Per quanto riguarda lo stato dell’informazione e della stampa in generale, si osserva un miglioramento dell’indipendenza della televisione pubblica. Anche alla voce “pluralismo”, il punteggio è positivo, e si sottolinea che le varie componenti sociali hanno varie forme e modalità di espressione. C’è invece un discreto margine di miglioramento per quanto riguarda l’accesso alle informazioni governative ed alcune leggi che prevodono la secretabilità edgli atti sono ancora in vigore.
Nella categoria “Stato di diritto”, le maggiori criticalità sono state riscontrate nei sotto-indici “nomina dei magistrati” e “prevenzione della corruzione”, mentre la certezza della legge e il controllo giurisdizionale hanno ottenuto dei punteggi positivi.
Tra gli aspetti negativi, si legge sempre sul sito della fondazione, vengono menzionati il fatto che i giudici della Corte Suprema sono nominati dal Presidente della Repubblica su indicazione del Primo Ministro, che gode di ampia discrezionalità in materia.
I paesi scandinavi guidano questa particolare classifica: Svezia, Finlandia, Danimarca e Norvegia occupano i primi quattro posti, seguiti da Germania e Svizzera (quinti a pari merito), Estonia e Nuova Zelanda, il primo paese non europeo della classifica, che occupa la 7^ posizione.
(ITALPRESS/MNA).