MALDINI TORNA AL MILAN “CREDO IN QUESTO PROGETTO”

Paolo Maldini, dopo nove anni di assenza, torna ad avere un ruolo ufficiale all’interno del Milan. Nominalmente sarà direttore dello sviluppo strategico dell’area sportiva, ma in pratica sarà l’alter ego di Leonardo, affiancandolo nelle questioni di mercato, della gestione della prima squadra e del settore giovanile. E a partire dal mese di settembre, tornerà a Milano anche Kakà, anche se “solo per imparare, per capire come funziona” e rigorosamente “a gratis” come ha tenuto a sottolineare il direttore tecnico rossonero Leonardo. Un ritorno, quello di Maldini, ritenuto una “pietra fondamentale nella costruzione del Milan di futuro” dal presidente rossonero Paolo Scaroni. La serietà del progetto della nuova proprietà e l’amicizia con Leonardo sono stati fondamentali nella scelta di Maldini di rientrare al Milan. “Con Barbara Berlusconi avevamo intavolato un discorso non andato a buon fine, un anno e mezzo fa avevo parlato con la proprietà cinese, ma non siamo neanche riusciti a definire il ruolo, e ho preso la decisione di non collaborare con loro – ha spiegato l’ex terzino della Nazionale -. Ora la situazione è diversa: Leonardo mi ha chiamato ed è stato fondamentale nella mia scelta, mi ha esposto il progetto, ho parlato con i proprietari, e io a questo progetto credo. Sono molto contento di essere stato incluso nel credo della proprietà, che è solida e vuole tenere il club per un periodo a medio-lungo termine. I tifosi? Mi amano, non ho nulla da ricucire”.
Maldini, che ha ammesso di aver salutato Gattuso ma di non essere ancora entrato nel merito della squadra, ha inoltre espresso il suo apprezzamento per la rosa rossonera e soprattutto per il pacchetto difensivo: “Caldara e Romagnoli sono tra i giovani più promettenti in Italia. Quando si parla di affare Higuain, non lo è solo per l’argentino ma per l’acquisto di Caldara. Poi mi ha fatto impressione la parabola di Cutrone, l’ho sempre visto nelle giovanili e prometteva bene, ma quello che ha fatto l’anno scorso è incredibile, è un grande segnale. Per quanto riguarda Donnarumma, lui sa cosa vuol dire essere al Milan, è un ragazzo che ha avuto tante pressioni, e secondo me ha retto fin troppo bene. L’idea è quella di aiutare questo tipo di rapporto a volte complicato con l’ambiente”.
A parlare di mercato è stato invece Leonardo, che, pur ammettendo il suo debole per il laziale Sergej Milinkovic-Savic, ha spiegato che “purtroppo non ci è concesso di sognare un giocatore di questo valore”. La volontà del Milan è quella di “agire sempre in modo compatibile con il fair play finanziario”. Per questo, ha spiegato Leonardo, “non ci sarà un top player, a meno di non fare un mezzo miracolo. Non è detto che riusciremo, ma ci stiamo provando”. Leonardo ha poi dato per fatto il passaggio di Kalinic all’Atletico Madrid, blindato Suso e negato ogni contratto per il francese del Psg Rabiot.
(ITALPRESS).

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