“Considerando che gli atleti dovrebbero arrivare 15 giorni prima delle competizioni, una deadline potrebbe essere i primi di giugno. Le Olimpiadi sono il baluardo delle grandi manifestazioni, mancano 130 giorni, il Giappone è un’isola, c’è una dinamica di programmazione che parte da lontano. Bisogna vedere come stanno le cose da qui a 60 giorni, al di là che il Cio stia preparando o meno un piano B”. Per Giovanni Malagò, presidente del Coni, è ancora prematuro fare previsioni per le Olimpiadi di Tokyo alla luce dell’emergenza coronavirus. “Ho parlato con Bach l’altro ieri – racconta ai microfoni de ‘La Politica nel Pallone’ su Gr Parlamento – E’ una persona saggia, equilibrata e lungimirante. E’ chiaro che nessuno poteva immaginare una situazione del genere”. “Domani ci sarà un incontro con i presidenti delle Federazioni internazionali e il giorno dopo con i Comitati olimpici nazionali, che sono i due interlocutori, le due gambe di questo mondo. Bach vuole raccogliere idee ma uno dovrebbe essere il più possibile in grado di dire se da quella data si può ricominciare ma nessuno la conosce. Si naviga a vista, si cerca di immaginare una strategia di piano B ma nessuno sa come staranno le cose da qui a due mesi”.
(ITALPRESS).
Malagò “Rinvio dei Giochi? Un punto può farsi a inizio giugno”
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