Un nome condiviso per gestire l’organizzazione dell’Olimpiade di Milano-Cortina e nessuno spazio per il Piemonte, perché “il dossier è chiuso”. A una settimana di distanza dalla vittoria della candidatura italiana per i Giochi Olimpici invernali dl 2026, il presidente del Coni Giovanni Malagò precisa alcuni punti importanti. Innanzitutto la questione del Piemonte, che sta provando a farsi nuovamente avanti dopo che Torino, meno di un anno fa, aveva detto no alla candidatura unitaria con Milano e Cortina. “In passato sono successi dei casi per eventi particolari ed eccezionali per cui il dossier è stato rivisitato e nella vita tutto può succedere – ha sottolineato Malagò intervenendo ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport” su RadioUno ‘ – ma al momento è questo e il Piemonte non è previsto”.
Per quanto riguarda il manager da individuare per gestire l’organizzazione, il presidente del Coni ha assicurato: “Nomi ne ho letti, ma do la mia parola d’onore che sono privi di certezza. Io credo che l’uomo chiamato a gestire la macchina dovrà essere condiviso da parte degli azionisti, in questo caso gli enti locali, sentito il governo. Il mio ruolo da presidente del comitato organizzatore? Sarà istituzionale, soprattutto per il mondo del Cio che vuole sapere chi avrà come interlocutore nei prossimi 7 anni”. Per questo motivo Malagò ha allontanato le voci che lo avvicinano alla Roma come possibile prossimo presidente: “Io devo portare avanti l’Olimpiade di Milano-Cortina, sono stato eletto con una maggioranza molto importante dal mio mondo che rappresenta 12 milioni di persone e non posso abbandonarlo. La Roma fa parte della mia storia e della mia vita, ma devo attenermi al mio ruolo pubblico: non si possono fare due cose cosi’ importanti in contemporanea”.
Malagò si è poi soffermato sugli ottimi risultati ottenuti dalle ragazze italiane al Mondiale di calcio, annunciando peraltro che giovedì prossimo la nazionale sarà ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. “Sono anche io molto orgoglioso di quanto hanno fatto le ragazze – ha ammesso il presidente del Coni – Professionismo per il calcio femminile? Io non trovo giusto che tutto questo sia esploso in virtu’ del risultato delle meravigliose ragazze del calcio perche’ ci sono anche altre atlete che meriterebbero questo status. Quello che dobbiamo fare per Sara Gama dobbiamo farlo anche per Cecilia Zandalisini o Giorgia Sottana. E ancora Sofia Goggia e Federica Pellegrini sono considerate dilettanti: tutto il comparto deve essere rivisitato. Sono molto d’accordo con il presidente Gravina: bisogna andare con un provvedimento legge per cambiare l’articolo legge del 1981 che riconosce solo al maschile il professionismo di alcuni sport”, ha concluso Malagò.