La Dia di Trapani ha confiscato il patrimonio dell’imprenditore di Mazara del Vallo (Trapani) Vito Di Giorgi, nel 1996, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per quattro anni con l’accusa di appartenere alla consorteria mafiosa di Mazara del Vallo, facente capo a Mariano Agate.
Quel procedimento portò alla luce l’ingerenza dell’organizzazione mafiosa nella gestione degli appalti pubblici e l’esistenza di connessioni tra organizzazioni mafiose e ambienti massonici “deviati”, utilizzati da “cosa nostra”.
Vi furono, infatti, alcuni stralci di conversazioni telefoniche e ambientali, da cui emerse per esempio il tentativo di “aggiustare”, attraverso opportune amicizie in ambienti massonici, un processo a carico del noto mafioso Giovanni Bastone, che si sarebbe dovuto celebrare a Trapani.
A Di Giorgi venne confiscata la propria quota di partecipazione in seno alla Simed s.r.l., centro degli interessi economici della sua famiglia, che, però, continuò a gestire occultamente per circa un ventennio. Di Giorgi, con la complicità di compiacenti professionisti, realizzò un’articolata sequenza di operazioni finanziarie, immobiliari e societarie attraverso le quali riuscì a trasferire fittiziamente ad altre ditte intestate a suoi familiari, parte rilevante del patrimonio immobiliare della Simed s.r.l., ottenendo anche degli indebiti e sostanziosi risparmi d’imposte.
La confisca ha riguardato compendi aziendali, immobili, capitali sociali delle società coinvolte nell’operazione di trasferimento fraudolento di beni (Simed s.r.l., Eris s.r.l., Visit Sicily s.r.l. e Di Giorgi Costruzioni, nonché risorse finanziarie ritenute d’illecita provenienza, per un valore complessivo stimato in oltre 4 milioni di euro.