Un corteo per ricordare Peppino Impastato, una marcia si è snodata da Radio aut, l’emittente da lui fondata, fino alla casa Memoria Impastato. Una tra le tante iniziative organizzate a Cinisi, nel palermitano, per il 40esimo anniversario dell’assassinio mafioso.
Presenti, tra gli altri, don Luigi Ciotti ed il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Al termine del corteo un collegamento con la famiglia Regeni e l’avvocato Alessandra Ballerini.
Stamane un sit-in era stato organizzato presso il casolare in cui Peppino Impastato venne ucciso, nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978. Il casolare rurale è stato dichiarato di interesse culturale con Decreto di vincolo del 12 agosto 2014.
“La presenza di tanti giovani oggi a Cinisi è motivo di speranza ed è la prova che oggi la Sicilia è cambiata, non è più quella di quaranta anni fa quando la mafia aveva il volto dello Stato e lo Stato il volto della mafia. Una Sicilia in cui Peppino era un eversivo perché aveva il coraggio di andare contro l’ordine costituito”, ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, partecipando alle manifestazioni di oggi a Cinisi in occasione del quarantesimo anniversario dell’uccisione di Peppino Impastato.
“Quaranta anni fa – ha aggiunto – l’uccisione di Peppino fu camuffata da fallito attentato terroristico; un depistaggio curato da pezzi dello Stato ed avallato da una magistratura apatica e succube. Oggi la Sicilia è cambiata grazie al coraggio dei compagni di Peppino e di quanti nel tempo si sono battuti perché la verità storica divenisse verità giudiziaria con la condanna dei mafiosi assassini”.