BOLOGNA (ITALPRESS) – “Rafforzare il nostro carattere di Università pubblica, autonoma, laica e pluralista; promuovere lo sviluppo di tutti i campi del sapere; incrementare il senso della nostra responsabilità sociale in tutte le nostre attività; favorire in ogni ambito l’applicazione dei principi di equità, sostenibilità, inclusione e rispetto delle diversità”. Sono i 4 punti fondamentali del piano strategico dell’Università Alma Mater di Bologna, illustrati dal rettore Giovanni Molari nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico.
“Sul piano scientifico abbiamo mirato al rafforzamento della ricerca, sono già operative le prime misure, quali il finanziamento di assegni di ricerca per quasi tre milioni di euro”, ha aggiunto.
Nell’Aula magna Santa Lucia, per la prima volta dopo la pandemia la cerimonia si è svolta in presenza. Ospite d’onore la ministra dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa che ha ricordato la situazione di guerra in Ucraina. “Monitoriamo ogni giorno ciò che sta succedendo e stiamo pensando ad attività che possano favorire l’accoglienza della comunità ucraina. Sono circa 3000 gli studenti ucraini negli atenei e conservatori italiani e, se ne avessero bisogno, vogliamo aiutarli. La comunità universitaria vive dei principi democratici e del confronto e questo, lo vediamo, va fatto sempre di più. L’Università deve prendere posizione, stando dalla parte della pace”.
Una comunità, quella universitaria, di cui la ministra Messa ricorda i numeri e la portata: “Sono un milione e 800 mila studenti iscritti. Il personale che lavora in accademia è, circa, 100 mila. Dei quasi due milioni di studenti e studentesse tra il cinque e il venti per cento abbandonano le carriere e su questo bisogna agire”.
Nuovi e importanti fondi per il mondo accademico annunciati, per i prossimi anni, dalla ministra Messa. La legge di bilancio del 2022, infatti, prevede che il Fondo di finanziamento ordinario dell’università sia incrementato, rispetto al 2021, di 252 milioni di euro per quest’anno, di 515 milioni di euro per il 2023, per l’anno successivo di 765 milioni di euro fino ad arrivare a più 865 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026. “Dobbiamo rilanciare i dottorati di ricerca, mantenendo alta la qualità scientifica in modo che la ricerca porti innovazione a tutta la comunità”, ha detto Messa.
In collegamento dall’Egitto anche Patrick Zaki, studente dell’università di Bologna detenuto in carcere dal 17 febbraio 2020 all’8 dicembre 2021 dalle autorità egiziane. Fortissima la commozione dello studente: “Quando sono stato arrestato mi sono sentito perso e continuavo a pensare alla mia borsa di studio, avevo lavorato tanto per averla. Sono stato fortunato a fare parte della famiglia Unibo: mentre attraversavo questa situazione non mi sono mai sentito solo. Sin dal primo giorno sono stato sommerso da tanto affetto e l’Università di Bologna si è assunta davvero una grande responsabilità, portando continuamente l’attenzione sul mio caso”. Patrick ha temuto che la pandemia facesse dimenticare la sua carcerazione, “ma così non è stato, soprattutto grazie alla mia docente Rita Monticelli che si è battuta per me come se fossi suo figlio”.
(ITALPRESS).
L’Università di Bologna inaugura l’anno accademico nel segno di Zaki
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