“Anche nelle cultura e nelle biblioteche, come negli altri settori, il Mezzogiorno è letteralmente derubato: nella spesa pubblica ordinaria il Sud è ridotto al 5-6%. Sono scelte nazionali che gridano vendetta, la Puglia si ribella”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, aprendo a Bari i lavori del diciannovesimo Workshop della “Teca del Mediterraneo”, la biblioteca multimediale consiliare.
In una fase di difficoltà che le comunità sociali stanno vivendo, in Italia e in Europa, “fatta di paure per il futuro, di egoismi e di tanta solitudine – ha detto Loizzo – il progressivo impoverimento generale, specie nelle realtà nostre del Mezzogiorno, può trovare un argine nella diffusione delle biblioteche, come spazi di inclusione sociale oltre che di aggregazione civile”.
Per arginare le inquietudini di oggi c’è bisogno innanzitutto di un salto culturale. In attesa delle risposte politiche e di provvedimenti economici, che speriamo arrivino presto, la cultura può essere la prima diga”, secondo il presidente del Consiglio pugliese. Da qui il rilievo dell’appuntamento annuale della Teca, un’intera giornata dedicata al sistema delle biblioteche e alla bellezza, che riassume le tante attività che si possono fare un questi luoghi, leggere, stare insieme, creare cultura.
“Per tanti piccoli comuni, avere una biblioteca o non averla può fare la differenza può garantire quel salto culturale di cui abbiamo bisogno”, ha osservato il presidente Loizzo, che ha sottolineato l’importanza della decisione del governo regionale di destinare risorse consistenti alla ristrutturazione delle biblioteche esistenti e alla costruzione di altre, col recupero di immobili di demanio pubblico abbandonati da anni. “Si tratta di oltre 120milioni di euro: fondi europei, gli unici di cui che le Regioni dispongono con certezza”.
La spesa comunitaria, che doveva essere aggiuntiva, “non solo è diventata totalmente sostitutiva dei fondi ordinari che ci dovevano toccare, ma anche sui fondi di coesione c’è stata una rapina da parte delle regioni del Nord e dei ministeri, che non sono affatto macchine burocratiche efficienti e nei quali si annidano lobby invisibili”.
Così, ancora una volta, in Puglia “una comunità si ribella per i tanti bisogni ed esigenze che non trovano risposte perchè le risorse sono limitate. Se alle comunitarie – ha aggiunto Loizzo – potessimo aggiungere quelle che ci toccavano nella famosa legge che destina al Sud l’80% delle risorse e che non viene mai rispettata, se ci fossero assegnati anche stanziamenti dei bilanci statali ordinari e dei fondi di coesione, l’impostazione estremante positiva del governo regionale di intervenire sulle grandi criticità ci metterebbe in grado di offrire ulteriori risposte utili alla nostra Comunità. Ma ho sempre fiducia che prima o poi al medioevo di oggi subentrerà un rinascimento di carattere culturale e politico. È arrivato allora e arriverà di nuovo, sebbene i segnali ultimi non siano incoraggianti. Anche per questo è possibile che un salto culturale possa accompagnare verso una rinascita i cittadini indignati, impauriti e isolati. Intanto in Puglia e poi spero nel resto del Paese”
(ITALPRESS).