L’Italia si mobilita per Zaki, da Bologna appello per cittadinanza

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sindaci e artisti, cantautori ed etichette indipendenti, studenti e genitori, e ancora manifesti, musica e versi, poesie e appelli. Nel primo anniversario dell’arresto di Patrick Zaki l’Italia non dimentica lo studente egiziano dell’Università di Bologna, detenuto dal 7 febbraio 2020 nel suo Paese con l’accusa di terrorismo e diffamazione dello Stato. La mobilitazione si è spostata sul web e sulle mura dei municipi, dove manifesti chiedono libertà per il ricercatore 29enne, mentre da Bologna è partito un nuovo appello a Mattarella per la cittadinanza italiana. Decine di Comuni, da Bologna Palermo, hanno appeso poster dedicati a Zaki disegnati dai vincitori del contest di Amnesty International, e a mezzogiorno ha preso il via la maratona musicale in streaming organizzata sempre da Amnesty Italia con il Meeting delle etichette indipendenti (Mei) e Voci per la libertà. Circa 200 gli artisti che si stanno alternando e continueranno a farlo fino a mezzanotte nel nome di “Zaki libero”, tra cui Roy Paci, Grazia di Michele, Pierpaolo Capovilla, Alberto Fortis e Marina Rei.
Durante la maratona è arrivato anche il messaggio della sorella di Patrick, che ha ringraziato a nome della famiglia quanti si stanno mobilitando. “Vi chiedo di tenerci sempre nei vostri pensieri, nei vostri cuori e nelle vostre preghiere”, ha detto la giovane. Dopo 11 rinvii, si apre infatti oggi per Zaki il secondo anno di detenzione preventiva nelle carceri egiziane, che potrebbe durare altri 12 mesi. Sul giovane pende una pena di 25 anni, ma le accuse contro di lui non si basano su alcuna prova concreta, se non una pagina Facebook da cui sarebbero partiti dei post sovversivi, ma che, sottolinea Amnesty International, è falsa. Si è una tecnica già usata dal governo egiziano per silenziare chi ha idee scomode, e relegarlo nel dimenticatoio. In Italia, tuttavia, l’attenzione è ancora altissima: questa mattina si è tenuta a Bologna una cerimonia in diretta streaming organizzata dall’Alma Mater, durante la quale il rettore Francesco Ubertini, sostenuto dal sindaco Virginio Merola e dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si sono uniti nella richiesta di cittadinanza allo studente egiziano. “Non ti lasceremo solo, Patrick”, ha detto Ubertini.
“Oggi sono qui con noi tanti sindaci italiani che ringrazio, a significare che Patrick non è più soltanto un cittadino dell’Alma Mater e di Bologna”. Netto il sindaco Merola: “Chiediamo la cittadinanza italiana per Patrick, sapendo che coincide con la cittadinanza europea, e ci permetterà che anche a livello europeo si assumano responsabilità”, ha detto, ricordando che “è necessario un cambio di passo collettivo della nostra Europa a cominciare da Stato Italiano, perchè abbiamo bisogno di una nuova generazione di diplomazie che non subordini allo sviluppo economico la difesa dei diritti umani e della dignità”. Bonaccini ha poi ricordato che “la Regione è pronta a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per chiedere al governo di fare tutto quello che può per vedere Zaki tornare ai suoi affetti e ai suoi studi”. Qualche ora dopo, ha aperto la diretta musicale Alberto Fortis, che ha affidato alla sua “infinità infinita”, il messaggio di speranza: “Ognuno di noi può fare la differenza e qualcuno ci riuscirà”. Parole che fanno il paio con il messaggio di Amnesty, che dedica la manifestazione di oggi a tutti i prigionieri di coscienza e a tutti i giovani che viaggiano per il mondo per studiare. Patrick non sa ancora di questa valanga di solidarietà, perchè in carcere non riceve notizie dall’esterno, ma sul canale Youtube della diretta, mentre gli artisti suonano, in centinaia commentano senza sosta e chiedono il suo rilascio.
(ITALPRESS).

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