“La corsa scudetto? La sensazione è che sia già finita, che questa sia il prosieguo della stagione passata. Poi cresceranno Inter, Roma, Milan, Lazio, Fiorentina e le altre ma nonostante l’esperienza, saggezza e la bravura di Ancelotti, la Juventus è ancora troppo più forte delle altre”. Lo ha detto l’ex ct della Nazionale, Marcello Lippi, ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’, su Rai Radio1. “Se questa Juve è la più forte di sempre, anche della mia? Come si fa a sapere, bisognerebbe sognare una sfida con due toscani in panchina che si salutano e tanti campioni in campo. Sono tutte Juventus forti, prima di me c’era quella di Trapattoni”. Una battuta su Cristiano Ronaldo: “Non mi sta sorprendendo, me l’aspettavo così, grande professionista e, da campione quale è, intelligente e umile. Si è messo a disposizione della sua nuova grande squadra, non mi aspettavo che lasciasse il Real Madrid ma la Juve è stata brava a cercarlo e convincerlo quando c’è stata l’opportunità. E poichè sembra abbiano influito gli applausi dello Stadium – conclude l’ex mister bianconero – c’è stato anche cuore, oltre alla volontà di guadagnare tanti soldi”. “La scelta non è da condividere o meno, dobbiamo solo prenderne atto, nessuno sa perché si prendono certe decisioni – aggiunge Lippi, campione del mondo nel 2006, commentando l’addio annunciato di Beppe Marotta dai quadri dirigenziali della Juventus. “Quella bianconera è una società che non si può dire che non sappia programmare, questi grandi gruppi prendono queste decisioni quando le cose vanno bene, nel momento di massimo splendore. Ed è quello che hanno fatto loro. Andrea (Agnelli, ndr) si sarà forse ricordato di quanto fatto dal padre: nel 94-95, dopo 10 anni che non si occupava di Juve, ha cambiato tutto e rifatto un ciclo vincente, prendendo me. Il dottor Umberto è stata una persona spettacolare nella storia della Juventus, erano dieci anni che c’era la supremazia del Milan di Berlusconi. Adesso nella testa di tutta la Juventus c’è la Champions League”. L’ex coach di Napoli e Inter svela di voler interrompere la sua esperienza da ct della Cina alla sua naturale scadenza per tornare nella sua Versilia: “Ho voglia di tornare a casa, ma non di lavorare. Il mio contratto scade il 31 gennaio 2019, dopo la Coppa d’Asia, e credo che questa sarà la mia ultima esperienza”. Sull’Italia di Mancini: “La Nazionale è messa bene e Mancini è bravo, ha esperienza internazionale, ha vinto all’estero e propone un calcio propositivo. Vedo tanti giocatori giovani e bravi che, a differenza di qualche anno fa, giocano tutti titolari in serie A. C’è un gruppo di giocatori giovani, bravi e con un gran futuro”. Infine, sulla prossima due giorni di Champions League, a cominciare dal Napoli: “Bisogna che domani Carlo dia spazio alla sua esperienza e qualità per controbattere il Liverpool, una delle squadre più forte d’Europa e quindi del mondo. Le partite di Roma e Juventus invece non mi sembrano proibitive. L’Inter invece giocherà con la squadra che la sta facendo da padrone in Olanda (il Psv, ndr) e sarà dura”.
(ITALPRESS).